Venti puntate di sei minuti ciascuna per Lampadino e Caramella nel Magiregno degli Zampa, cartone animato di Rai Yoyo rivolto a bambini dai 2 ai 6 anni. Realizzato dalla società romana Animundi, la particolarità di questo cartone è di essere pensato per tutti i bambini. Grazie infatti alla collaborazione con strutture specializzate nel sostegno alle diverse disabilità sensoriali e a una serie di espedienti, Lampadino e Caramella può essere seguito anche dal piccolo pubblico non vedente, non udente o con disturbi dello spettro autistico. La voce narrante, i sottotitoli strutturati con specifiche codifiche e gli interpreti nella lingua dei segni – incorporati nella narrazione come se fossero dei fumetti – rendono questo cartone animato fruibile da un pubblico realmente ampio. Si rivolge a chi ha difficoltà, e a chi non ne ha, insegnandogli a comprendere – nella più assoluta naturalezza – che esistono anche altri linguaggi. Altri codici e altre prospettive.

Nelle loro avventure i due fratellini protagonisti sono accompagnati dal cagnolino Zampacorta, che li accoglie e li guida nel Magiregno dove vivono animali antropomorfi di ogni specie. Uno di loro, il leone direttore d’orchestra Gio Maestri, è stato doppiato dal compositore e pianista Giovanni Allevi, con cui – oltre alla voce – il leone Gio Maestri condivide anche la capigliatura.

Destinata invece anche a un pubblico più adulto è la mini serie di cartoni uscita qualche tempo fa in Gran Bretagna, Creature Discomforts. Il nome faceva il verso al popolarissimo cartone dei primi anni Novanta, Creature Comforts, ambientato in uno zoo (i disegnatori della Aarman Animations, premiati nel 2005 con l’Oscar per Wallace and Gromit, sono gli stessi).

Creature Discomforts

Creature Discomforts

Protagonista un’allegra, disabile e combattiva brigata di animali: Roxy the Rabbit, conigliotta civettuola; Millie the Mouse, topolina paralizzata nella parte sinistra del corpo; l’attempata porcospina Peg the Hedgehog, perfetto accento british, plaid e tazza di tè; Flash the Sausage Dog, bassotto con un carrellino al posto delle zampe posteriori; Tim the Tortoise che, privo di una gamba, si sposta con le stampelle; Sonny the Shrimp (quanti ci discriminano “hanno bisogno di una lezione. Bella grande”); Brian the Bull Terrier che, dalla carrozzina, non rinuncia al bungee-jumping; Callum the Chameleon, camaleonte cieco guidato da una coccinellina, e altri ancora.

Parte del successo della serie si deve alle voci dei personaggi, animati dai timbri – a volte limpidi, altre volte impastati e autenticamente sofferenti – dei veri protagonisti della storia. Roxy parla grazie a Issy Bulmer, giovane in carrozzina, mentre la topina Millie ha la voce di Shelley Patient, oggetto di ripetuti atti di bullismo a scuola per il suo handicap. Alla gattona sorda Cath the Cat dà voce Debbie Reynolds, che gestisce una scuola di linguaggio dei segni, mentre Sheila Morgan (alias Peg) combatte quotidianamente contro gli usurpatori di parcheggi dedicati. E se la voce di Sonny the Shrimp appartiene a Dean Dawes, con la spina bifida e il sogno di vivere da solo, quella di Tim è di Ian Wilding, malato di sclerosi multipla, che racconta come, pur di non parlare con lui, le persone per strada si rivolgano a sua moglie.

Il progetto, all’interno di una più vasta campagna tesa a cambiare la percezione della disabilità, è stato commissionato dalla Leonard Cheshire Disability, la principale associazione inglese del settore, impegnata sul duplice fronte di mostrare sotto un’altra luce il mondo dell’handicap e aiutare concretamente le persone con disabilità.

Curato nei minimi dettagli, il cartone è una denuncia divertente e mai pesante che, al pari della Barbie in carrozzina o della bambola Baby Down, vuole mostrare nel modo più naturale come la disabilità non sia altro, non sia diversa, ma faccia naturalmente parte della vita. Peccato che – al pari della Barbie in carrozzina o di Baby Down – anche Creature Discomforts sia di fatto introvabile. Speriamo le cose vadano meglio con l’italiano Lampadino e Caramella (ora disponibile su Rai Play e Rai Yoyo).

Principesse con disabilità - Do You Still Like Us? - Alexsandro Palombo

Do You Still Like Us? (Ti piacciamo ancora?) di Alexsandro Palombo

Sempre in tema di cartoni e disabilità, è interessante il lavoro di AleXsandro Palombo, milanese di adozione che, abbandonato il fashion design, ha deciso di dedicarsi a temi socialmente impegnati utilizzando le icone più pop di sempre, le principesse Disney. Nella sua galleria provocatoriamente intitolata “Do You Still Like Us?” compaiono Biancaneve in carrozzina, Pocahontas senza una gamba e Mulan focomelica, al pari di Jasmine. E così, finalmente, quelle stucchevoli e manierate signorine sono piaciute anche a noi.

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 150, 2020

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SOMMARIO

Editoriale
E sono 150! di Cristina Tersigni

Focus: Piccolo e grande schermo 
La varietà in cui viviamo di Giulia Galeotti
Interpreti di se stessi di Giulia Galeotti
Give Me Liberty di Claudio Cinus
Years and Years di Matteo Cinti
Quando ha recitato sottovento di Daniele Cogliandro
Due fratelli e la brigata inglese di Giulia Galeotti
...e per approfindire, c'è il nostro speciale Cinema e disabilità.

Intervista
Corrispondenze (e zoomate) dalla Russia di Cristina Tersigni

Testimonianze
Una piccola malga di Lucina Spaccia

Dall'archivio
Abitare la speranza di Mariangela Bertolini

Associazioni
Risposte concrete per bisogni concreti di Enrica Riera

Fede e Luce
Vicini a distanza di Angela Grassi

Spettacoli
La sfida di rileggere le scene del cinema di Matteo Cinti

Rubriche
Dialogo Aperto n. 150
Vita Fede e Luce n. 150

Libri
Il dono oscuro di John M. Hull
I bambini sono speranza di Papa Francesco
Diversi di Gian Antonio Stella
Tempo di imparare di Valeria Parrella

Diari
La differenza tra Shakespeare e Insinna di Benedetta Mattei
Come sono cambiato in questi anni di Giovanni Grossi

Due fratelli e la brigata inglese ultima modifica: 2020-06-12T05:34:30+00:00 da Giulia Galeotti

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