Parlare di Fede e Luce significa, per me, ritornare indietro di molto tempo, ritrovare le radici della mia fede e dei miei vent’anni. Sono don Paolo, sacerdote dal 1996, e compio quest’anno 37 anni. Non posso dire di aver cercato Fede e Luce. L’incontro è stato casuale ma allo stesso tempo carico della presenza di Dio. Un incontro nato così: un po’ improvvisamente, grazie a qualche amica del Gruppo Fede e Luce, ho avuto la possibilità di portare in parrocchia il desiderio che il Signore stava seminando nel mio cuore: parlare ad altri, dopo averlo ascoltato io, del fatto che ogni uomo è importante e che Dio è molto più grande e misericordioso di ogni essere vivente.

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Abbiamo aperto così, un nuovo gruppo nella mia comunità di appartenenza, San Giustino in Cesano Boscone. Da lì a qualche mese sono entrato in Seminario. Non ho avuto più la possibilità di frequentare le attività del Gruppo, ma Fede e Luce e Jean Vanier sono entrati ancora di più di prima, paradossalmente, nella mia vita. La dignità dei fratelli incontrati in Fede e Luce mi è stata di grande stimolo per pensare che il mio essere sacerdote significa restituire ad ogni ragazzo la dignità che da sempre Dio ha pensato per Lui.

Suor Chiara Maria, incontrata nel gruppo, oggi clarissa a Montefalco (PG), mi accompagna ancora con le sue preghiere mentre la sua comunità sta ancora soffrendo a causa del terremoto. Jean Vanier rimane un grande maestro che illumina non pochi incontri del mio Gruppo Giovanile. Incontrarsi per caso, dunque, per non dimenticarsi più anche se le case in cui abitiamo sono diverse. Grazie, Fede e Luce, perché rappresenti in molte tue dimensioni una rivelazione dell’amore sorprendente di Dio che sta plasmando il mio ministero e, sono sicuro, non ha ancora smesso di desiderare un nostro prossimo incontro. Con Dio e con Fede e Luce il caso non è un caso!

– don Paolo, 2001

Quando il caso non è un caso ultima modifica: 2001-03-09T15:03:18+00:00 da Don Paolo

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