Nella Roma repubblicana, per ovviare al problema del calo delle nascite, non di rado si combinavano matrimoni con donne già incinte di altri uomini. Oggi per porre rimedio alla sterilità maschile, spesso si ricorre alla fecondazione eterologa, ossia si diventa padri tramite il seme altrui. Tra queste due prospettive, non troppo lontane sotto il profilo dei risultati, intervengono i cambiamenti radicali indagati nell’ultimo libro di Giulia Galeotti: In cerca del padre. Storia dell’identità paterna in età contemporanea(Laterza, 2009). Domandandosi (e domandandoci) “chi sia un padre” e “cosa faccia di un uomo un padre”, l’autrice ripercorre le tappe fondamentali di una vicenda che da oltre un secolo, a partire dall’individuazione dei gruppi sanguini, è in bilico tra scienza e diritto. La ricostruzione prende le mosse dal diktat napoleonico contro i figli illegittimi cui l’ordinamento , “che non ha alcun interesse a che i bastardi vengano riconosciuti”, come spiegò chiaramente il condottiero francese, proibiva la ricerca del padre. Chi fosse nato fuori dal matrimonio non aveva speranza di vedersi un giorno attribuito il cognome paterno, destino che, sebbene in maniera attenuata, toccò anche agli illegittimi nati nell’ talia unita. Per costoro, senza che il diritto, rilevasse in ciò alcuna contraddizione, il padre nei migliore dei casi, poteva divenire solo un debitore, costretto dalla legge a pagare gli alimenti, ma non a riconoscere il nato. Il presupposto di tale criterio si individua nell’antica formula mater sempre certa est, pater numquam e nell’esigenza sociale di compensare tale incertezza, tutelando giuridicamente la famiglia frutto dell’unione matrimoniale. La conseguenza, spiega Galeotti, è la necessità del consenso maschile: “è padre solo chi si confessa tale”, a prescindere dall’esistenza di un legame biologico.

A ribaltare nettamente la situazione, è intervenuta tuttavia la scienza che oggi, grazie al Dna, svela senza esitazioni l’identità del padre. In Italia, la risposta giuridica a tale rivoluzione, risposta che in parte anticipa alcune scoperte scientifiche di là da venire, è la riforma del diritto famiglia del ‘75 che, da una parte abolisce il termine illegittimo dal codice civile, dall’altra autorizza le analisi genetiche in materia di individuazione della paternità. Fine delle fughe paterne e inizio di una nuova era di responsabilità per i genitori di sesso maschile. Ma non fine della ricerca. Nell’interessantissima postilla, infatti, l’autrice tratteggia scenari futuri molto diversi da quelli immaginati appena pochi anni fa, quando la scienza sembrava aver definitivamente squarciato il velo di incertezza che per secoli ha avvolto la figura paterna. L’aumento esponenziale delle cosiddette famiglie allargate (a seguito di separazioni/divorzi e seconde, terze unioni) da un lato, e il ricorso sempre più diffuso a tecniche di fecondazione in vitro l’eterologa in primis dall’altro, pongono oggi nuovi e laceranti dubbi su chi sia veramente padre. Colui che ha trasmesso i propri geni al nato? O colui che lo ha accompagnato nella crescita? Non esiste forse una risposta univoca e di certo non la fornisce la studiosa che ha il merito con questo libro di aver offerto al lettore non solo una ricostruzione storica rigorosa, ma anche un prezioso spunto di riflessione su un tema di profondo interesse per il dibatto pubblico attuale. Altro valore aggiunto dell’opera, il ricco e sapiente intreccio di esempi cui Galeotti ricorre per dare consistenza quasi visiva alle proprie tesi, esempi tratti dalla storia e dalla letteratura, dalle cronache mondane e politiche, dal cinema e dalla televisione. Tra le figure più affascinanti, quella di San Giuseppe, “padre sociale di Gesù”, prototipo di una paternità che passa per l’amore e per la sollecitudine ancor prima che per il legame biologico e, a parti re dalla Riforma cattolica, “modello di padre per eccellenza, in perfetto equilibrio tra amore per il figlio e ricerca del suo bene da un lato, e fedeltà al Padre celeste dall’altro”.

Silvia Gusmano, 2009

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.108

Sommario

Editoriali

Pensando alla nascita di Gesù di M. Bertolini
Riflessi di luce nell’ombra di R.A.

Dossier: l’intimità del corpo

Maria non ha il senso del pudore di J. e C. Santagostini
Condividere l’intimità del proprio figlio di A. Jarry
Di fronte alla nudità non è facile di Myriam

Altri articoli

Vita tra fratelli di Federico Girelli
Come il ferro con la calamita Laura Nardini
La disabilità dell’informazione E. De Rino
Ricordo di Alda Merini Pennablù

Rubriche

Dialogo Aperto

Libri

Niente giochi nell’acquario, C. Lord
In cerca del padre, G. Galeotti
La musica segreta della terra, M. Stracham
Contro l'eutanasia, L. Israèl
Ma io che c’entro?, G. Albanese

In cerca del padre, storia dell’età paterna in età contemporanea – Recensione ultima modifica: 2009-12-10T12:58:33+00:00 da Silvia Gusmano

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