Quante volte a noi, genitori di figli disabili, è scappata la preghiera: “Perché proprio a me, Signore, un figlio in difficoltà?”. Col tempo abbiamo imparato a fare un’altra preghiera: “Questo nostro figlio è la tua volontà per la nostra famiglia, per i suoi compagni di scuola o di lavoro, per gli educatori che lo aiutano a crescere, per gli amici che accettano la sua presenza. Così la fatica distribuita su tante spalle è sopportabile.

I nostri figli sono esclusi dalla corsa all’efficienza, alla ricchezza, alla bellezza. Qualcuno di loro ha limitata coscienza di essere meno abile dei suoi coetanei eppure esprime in maniera insistente il bisogno di essere accettato ed amato.

Quante volte mio figlio mi ha chiesto: “Mamma mi vuoi bene? Sei contenta di me?”

Ogni volta mi sento un po’ sconvolta dentro… è difficile dire un sì di cuore. L’accettazione della loro presenza, senza tristezza, senza vergogna di fronte agli altri, senza angoscia per il loro futuro, questo è Dono di Dio senza il quale non c’è pace per noi. Dacci, o Gesù, pazienza, coraggio, salute perché possiamo amare nostro figlio veramente, ogni giorno. Dài alla società, cui pur riconosciamo meriti di impegno nei confronti dei disabili, una cultura di non esclusione, perché le persone abbiano occhi nuovi per chi è in difficoltà, non occhi di meraviglia o di commiserazione ma occhi disinvolti, di simpatia.

Forse un giorno anche noi genitori avremo occhi nuovi tanto che potremo pregarti: “Grazie, Gesù, per questo figlio imperfetto perché è l’occasione di crescita e solidarietà per tutti noi”.

Da una mamma polacca

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.86

Sommario

Editoriale

Un'Italia nascosta di M. Bertolini

Concorso

La chiesa è per tutti?

Non cercare il sale nella minestra di Tea Cabras
L’umana resistenza di Silvia Gusmano
La domenica con i disabili di V. Rossani

Articoli

Perché esiste la disabilità? di J. Vanier
Lo sguardo sulle persone diverse da noi di Redazione
Amministratore di Sostegno di S. Artero
Parla il Giudice Tutelare Intervista di Cristina Tersigni
Lavorare? Sì, grazie! di L. Nardini
Un orribile meraviglioso campeggio di O. Gurevich
Il dente del giudizio e il servizio civile di S. Gusmano
Nuovo istituto di riabilitazione nel Sud di V. Giannulo

Rubriche

Dialogo aperto

Libri

Il ragazzo che amava Shakespeare, B. Smith
In autobus con mia sorella, R. Simon
Storia dell’aborto, G. Galeotti

«Grazie per questo figlio disabile» ultima modifica: 2004-06-13T16:14:15+00:00 da Redazione

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