Grazie Giovanni di avermi suggerito il titolo di questa chiacchierata che dedico a te e a tutti i giovani come te.
Grazie di avermi permesso di citare le tue parole scritte per il bollettino telematico di FL del 13 maggio.

Nei mie sogni c’è qualcosa che mi turba… voglio qualcosa di nuovo… Mi piacerebbe avere amici che mi cercano e non si rassegnano quando io, per motivi oscuri, non li richiamo.
Cerco di suscitare interesse: chissà come si fa? In certi momenti, quando sento dentro di me che è ora di avvicinarmi, mi siedo accanto a lei e aspetto… Io mi sento impotente di fronte a lei, non importa come si chiama, a me interessa il fatto che la amo…

Vorrei far capire che anche se sono brutto, vado bene lo stesso. Sono capace di fare tante cose, sono spiritoso, mi va di ridere e scherzare… Quando prendo il via non mi frena nessuno; se mi fermano dicendo che sono malato, mi arrabbio di brutto, dicendo tutte le parolacce che ho in mente, prima di andarmene da solo, verso il mio isolamento interiore… Nella mia stanza soffro in silenzio e vorrei urlare e non ci riesco perché sono timido.

Ma perché non mi telefona mai nessuno… sono da solo in compagnia del silenzio… L’Amore per me è importante… senza di esso sarei secco come una canna…
Secondo me il silenzio fa rumore…”

Le tue parole, vere e sofferte, mi sono entrate nel cuore. Sono proprie di molti adolescenti e anche di giovani della tua età. Non è facile amare e farsi amare: più ci si accanisce per trovare la persona che corrisponda ai propri desideri, più sembra di fare un buco nell’acqua. Credi, Giovanni, non sei solo a vivere questa tensione che fa penare tanto ragazzi e ragazze.

Vorrei offrirti qualche consiglio pratico che potrebbe aiutarti ad uscire dal vicolo cieco in cui sembri entrato. Sono piccoli accorgimenti validi per ogni giovane in cerca dell’”anima gemella”, come stupidamente si dice. Bisognerebbe dire piuttosto, delFanima complementare, con la quale condividere i fatti positivi e riempire le mancanze che tutti hanno ma che spesso non vogliono riconoscere.

  • Siamo tutti fortemente attratti dal bello e ognuno di noi vorrebbe scegliere per compagno(a), findanzato(a), sposo(a) una persona la più bella possibile, con tutti i requisiti estetici come se questi fossero le condizioni indispensabili per un vero amore. È la ricerca del principe azzurro o della donna dei sogni. Si tratta di mète tanto naturalmente e ingenuamente agognate che lasciano però molti giovani a bocca asciutta, a volte per sempre. La persona vale non tanto per quello che appare ma per quello che è: bontà, generosità, forza interiore, serenità, equilibrio… sono doti molto più appetibili e che fanno desiderare una vita di coppia.
  • Quanto più uno cerca con passione di trovare la persona giusta, tanto più si dimentica di domandarsi se lui è la persona giusta e come può apparire agli occhi di chi lo incontra: sereno, turbato, pieno di sé, preoccupato di apparire, bisognoso di attenzione e di compassione, forte e coraggioso, leale, aperto, chiuso in se stesso…
  • Solo dimenticando di volere ad ogni costo essere amato, cercando invece di diventare pian piano una persona capace di offrire qualche dote e qualche appoggio agli altri; solo aspettando con pazienza che qualcuno si accorga del nostro valore… solo allora avverrà quell’incontro dal quale forse potrà scaturire l’amore.
  • Aspettando con serenità, incanalando pulsioni e desideri su percorsi di attività gratificanti (il lavoro fatto bene, uno sport praticato con passione e poca spesa, la partecipazione all’attività di un gruppo di giovani, un servizio reso con regolarità a chi è nel bisogno, l’ascolto della musica con amici, qualche passeggiata, insieme ad altri, rilassante o culturale, la frequenza ad un cineclub…) la vita diventerà più piacevole, gli interessi si moltiplicheranno a beneficio della personalità e del carattere.
  • Trovare una persona saggia (uomo o donna), capace di fare da tutore, da accompagnatore, da amico, da confidente. Non si fanno passi avanti se si resta chiusi in se stessi, da soli, e se non si fa fiducia agli altri. Con l’aiuto di una persona di cui ci si fida e che ci farà da guida, si imparerà pian piano a stare meglio con se stessi, a guardare con serenità e speranza alla metà sognata, che è quella di tutti gli uomini: amare ed essere amati.

Coraggio, Giovanni, scrivici le tue reazioni a queste parole e il tuo giudizio sugli articoli che troverai in questo numero dedicato all’affettività e alla sessualità.

Mariangela Bertolini, 2003

Mariangela Bertolini

Nata a Treviso nel 1933, insegnante e mamma di tre figli tra cui Maria Francesca, Chicca, con una grave disabilità.
È stata fra le promotrici di Fede e Luce in Italia. Ha fondato e diretto Ombre e Luci dal 1983 fino al 2014.

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Quando il silenzio fa rumore ultima modifica: 2003-06-23T17:16:44+00:00 da Mariangela Bertolini

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