Fede e Luce è parte della mia vita fin dal 1982. Mi è sembrato naturale, anche se non saprei dire bene il perché, portare i miei tre figli (14, 12 e 6 anni): non sapevo dove lasciarli (marito e parenti storcevano piuttosto il naso e non potevo chiedere di fare loro da baby-sitter, per principio…); mi è sembrato coerente condividere con loro dei momenti sereni e gioiosi (forse è proprio questo che certi miei parenti non capivano). Molto presto le bambine hanno esternato, a loro modo, il concetto che gli amici di Fede e Luce, compresi i genitori ed i ragazzi, fossero veramente speciali, molto più veri degli amici di fuori.

Senza particolari timori o ritegni verso i ragazzi più gravi e violenti, man mano che crescevano mi chiedevano perché certe persone non camminassero, non vedessero, non parlassero bene: io rispondevo la verità, cioè che avevano avuto da piccolissimi una malattia grave e la cosa finiva lì.

Pure, sono rimaste incredole di fronte alla mia spiegazione della parola disabile ed alla diversa gravità di handicap, pensando alle persone che in comunità vivevano questa realtà. Quando hanno frequentato la scuola dell’obbligo le maestre si stupivano per il tipo di rapporto naturale e senza problemi che avevano nei confronti dei compagni di scuola più o meno“diversi”. E quando per strada incontrano una persona portatrice di handicap, il loro sguardo non è di quelli che feriscono.

Con l’età, gli impegni di Irene e Laura sono aumentati e la loro partecipazione non è tanto assidua; però ogni volta che vengono ad un incontro, ad un campo (e non vi dico a Lourdes) lo fanno con entusiasmo, perché, dicono loro, a F.L. si respira un aria diversa, è un’esperienza che fa crescere, che insegna ad affrontare la vita.

F. Romana Paleggi, 2003

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.81

Sommario

Editoriale

Che cosa è Fede e Luce di M. Bertolini

Genitori di ragazzi con disabilità

Festeggiamo la nascita di un bambino - Genitori di ragazzi con disabilità di Tommaso
Fede e Luce apre le nostre braccia di genitori di T. M
Non siamo stati soli - di B. Sturiese
Una triste esperienza. Quando tutti si allontanano di C. Brundisinì
Il suo valore - di R. Staforte
Come un tesoro, preghiera di una mamma - di Eufemia

Fratelli e sorelle di ragazzi con disabilità

I fratelli e le sorelle di ragazzi con disabilità - Che pensano? Che provano? di Maria Teresa Rendina

"Ragazzi" e "Amici"

Un autobus chiamato Santa Silvia di Filippo Ascenzi
Cercare di starci su questa barca - di Giulia Galeotti
Come risponderti, Alberto? - di G.
Alla fine medaglie per tutti - di V. C.
Mi trovo bene con tutti - di Giovanni Grossi
Abbiamo raccolto le olive - di Cristina Ventura
Vengo dopo la Messa - di Valentina
Fino all'ultimo respiro - di Vanna
Fede e Luce: un cammino verso la persona - di Antonella B.

I Bambini a Fede e Luce

I bambini a Fede e Luce - Un'esperienza che fa crescere - di Francesca R. Poleggi
Porto i miei figli a Fede e Luce perché... - di Alessandra Zezza
Dario, sei anni, ci parla di Fede e Luce - di V. e M. Giannulo
Rimango incantata - di Cristina Tersigni
Una scuola di vita, non sempre facile - di Huberta

I sacerdoti

La mia esperienza di prete a Fede e Luce - di P. E. Cattaneo
La strada che ci sta davanti - di don M. Bove
La missione del sacerdtote nella comunità Fede e Luce di fra C. Vecchiato

Come si fa Fede e Luce

Come si fa Fede e Luce - Il lavoro in équipe - da J. Vanier
Come far nascere una nuova comunità - di P. Klaus Sarbach
Nuove famiglie: istruzioni - di T. R.
“Responsabilità: Sì o No?

L'ecumenismo a fede e Luce

L'ecumenismo in Fede e Luce - Un dono - di Tony Hulten
Insieme verso una terra di unità - di J. Vanier

Segni di Fede e Luce nel Mondo

Segni di fede e Luce nel mondo - 1454 comunità di 77 paesi - di Lucia Casella
Le comunità Fede e Luce nell’Est Europeo - di Olga Gurevitch
Esperienze di Fede e Luce in Africa - di Maria J. Souto Neves

I deboli e la pace di J. Vanier
Incontri

Irene, Laura, Gabriele – Un’esperienza che fa crescere ultima modifica: 2003-03-13T15:57:54+00:00 da Federica R. Poleggi

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