“Buongiorno, il mio nome è Charlotte Helen Fien, ho 21 anni e ho la sindrome di Down.
Nel 1940 i nazisti decisero di sbarazzarsi di tutte le persone con disabilità. Più di 200000 persone furono uccise, compresi molti bambini con la sindrome di Down.
Oggi sta accadendo la stessa cosa.

Un test che verifica la sindrome di Down viene utilizzato per eradicare (uccidere) tutti i bambini che ne sono affetti. In Islanda, Danimarca e Cina neanche un bambino con la sindrome di Down nasce da diversi anni. Molti anni. L’obiettivo è eradicarci tutti nel futuro.

Questo mi rende arrabbiata e triste.

Io ho la sindrome di Down ma non soffro. Non sono malata. Nessuno dei miei amici con la sindrome di Down sta soffrendo. Noi tutti viviamo vite felici.

Usciamo per andare ad un pub, ad una festa a casa di un amico, abbiamo fidanzati e abbiamo progetti e obiettivi per il futuro! Abbiamo solo un cromosoma in più. Siamo esseri umani.

Non siamo mostri. Non abbiate paura di noi. Siamo persone con diverse abilità e forze. Non abbiate pietà di me. La mia vita è grande!

I miei obiettivi sono trovare un lavoro che mi appassioni: io amo il golf e vorrei insegnare ai bambini piccoli a giocare. Gioco a golf da quando avevo sei anni.

Voglio vivere da sola un giorno e sostenermi con il mio lavoro. Ho viaggiato per conto mio in molti posti, anche all’estero.

Non abbiate paura di me, non sentitevi in colpa per me. Io sono proprio come voi ma diversa: ho un cromosoma in più che non mi ha impedito di godere della vita. Per favore non tentate di ucciderci tutti. Non permettete questo test.

Se lo permetterete, non sarete migliori dei nazisti che uccisero 200000 persone con disabilità. Io ho il diritto di vivere e così le persone come me.

Grazie.”

Charlotte Fien, 2017

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.140

Mi chiamo Charlotte Fien e ho la sindrome di Down ultima modifica: 2017-12-21T11:00:33+00:00 da Redazione

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