Madre di tre figli, la maggiore dei quali con sindrome di Down (“una condizione che tua figlia ha, non quello che è”), in A Good and Perfect Gift Amy Julia Becker racconta Penny in quella che, di fatto, è la storia di una scoperta. Quando la bimba nasce lo shock è grande: la donna è travolta da angoscia e senso di colpa (“la sola traccia di peccato che vedo nella nascita di Penny – le dice la madre – è il modo in cui ci relazioniamo con lei”). Conoscendola e mettendosi in discussione, Becker scopre che Penny non è una punizione, un premio, il frutto della biologia o una lezione da imparare: è lei e basta. “Non è una figlia perfetta, ma nemmeno i suoi fratelli lo sono. Non siamo una famiglia perfetta, né lo saremo mai, almeno non secondo gli standard che io stessa avrei fissato per noi qualche anno fa. Ma ci stiamo avvicinando alla nostra vera perfezione perché stiamo imparando cosa significa essere umani”.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.145, 2019
Sommario
Editoriale
Preziosi punti di vista di Cristina Tersigni
Focus: Disabilità e terza età
Storie di cui fare tesoro di Cristina Tersigni
Longevità nella disabilità di Cristina Tersigni
La casa-famiglia e l'età che avanza di Cristina Tersigni
Un anticipo di vecchiaia di Giovanni Grossi
Intervista
La curiosità di raccontare il mondo di Giulia Galeotti
Testimonianze
Storia di una promessa mantenuta di A.A.
Dall'archivio
Il mio amico Carlo di Beatrice (Trixi) Pezzoli
Associazioni
Una Piazzetta per chi diventa anziano di Annalisa Zovatti
Fede e Luce
Il pittore che aveva capito tutto di Giulia Galeotti
Spettacoli
Nuova ricetta a MasterChef di Maria Novella Pulieri
Rubriche
Dialogo Aperto n. 145
Vita Fede e Luce n. 145
Libri
Faccio salti altissimi di Iacopo Melio
Il mare non serve a niente di La Bigotta e Michele Rossi
Isacco, il figlio imperfetto di Gianni Marmorini
A good and perfect gift di Amy Julia Becker
Diari
Non ho paura perché sono l'amica del cuore di Sara di Benedetta Mattei
Io vado poco a teatro di Giovanni Grossi