Confrontandosi quotidianamente con la sofferenza di un neonato spesso sedato e immobilizzato e con l’angoscia dei genitori di fronte al loro bimbo circondato da monitor, flebo e sondini, l’autrice si è chiesta come poter dare parola a quel neonato, ai suoi vissuti, al suo bisogno di contatto e di attenzione e allo stesso tempo aiutare i suoi genitori a stabilire un legame con lui. Nasce l’idea di una storia, sotto forma di fiaba, che potesse offrire parole che permettessero ai genitori di riconoscersi e magari scoprire nuovi modi per vivere la difficile realtà che stavano incontrando. Attraverso la fiaba si dava avvio ad un dialogo tra la psicologa ed i genitori che finalmente trovavano uno spazio ed un tempo, accanto alla culla del loro bimbo, per raccontare, fin dalla notizia della gravidanza, separatamente, ciascuno la loro storia, in un’occasione che permetteva loro di “ritrovarsi” come persone, prendendo contatto con i propri vissuti e riconoscendo le proprie emozioni. Un valore grande per i genitori quello di poter narrare la propria storia dando un senso ed un significato all’esperienza, creando uno spazio per pensarla e renderla più accettabile; per il bambino che non solo avvertirà più vicini i suoi genitori ma che un giorno potrà confrontarsi e ritrovarsi nella narrazione della sua storia; e per il personale sanitario che ruota intorno a questa triade e che può così avvicinarsi ancor di più ai genitori, a volte trovando conferma per alcuni comportamenti messi in atto o per misurarne meglio altri. Negli undici intensi capitoli del libro vengono presentati i temi che caratterizzano esperienze come queste, ognuno con una storia ed una riflessione introduttiva dell’autrice (l’impatto emozionale della diagnosi prenatale, una difficile decisione, il parto programmato, le cure paterne, il rapporto con gli altri genitori, la perdita, il ritorno a casa…). Un libro prezioso per chiunque abbia la forza di accostarsi ad esperienze così travolgenti e intense, per scoprire l’importanza di poter parlare di dolori così forti, e per poter incontrare compagni di viaggio per quanti si sono ritrovati a dover navigare in tempeste come queste.
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.94
Sommario
Editoriale
Una scelta difficile di M. Bertolini
Gravidanze a rischio: una scelta difficile
Lo shock della diagnosi prenatale
Ad ogni marzo che passa di F. De Rino
Io non sapevo di
Tecniche di diagnosi prenatale di V. Spinola
Genitori e medici davanti all’annuncio dell’handicap di S. de Kermadek
Agli amici vicini: siate disponibili di A. di Herouville
Associazione La Quercia Millearia
FANHA – Famiglie Accoglienti Nascituri Handicappati
Amare un errore intervista a Patricia Bauer
Rubriche
Libri
Madri Selvagge - Recensione di G. Galeotti
Sostegno psicologicologico in gravidanza, P.L. Righetti
Culla di parole – Come accogliere gli inizi difficili della vita, Lucia Aite Bollati
Hai mutato il mio lamento in danza - Recensione, Emanuela e Giovanni Picchi
Altri articoli
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