Può accadere che nonne, amiche, cognate siano spesso depositarie di confidenze da parte di una coppia che aspetta un bimbo probabilmente disabile e che perciò si trova a dover fare una scelta drammatica. Che cosa dire? Che cosa fare?

Da evitare

  1. Credere di avere “la” risposta. Meglio imparare ad accettare la propria impotenza.
  2. Brandire il catechismo. Giudicare. L’interruzione volontaria di gravidanza è condannata dalla Chiesa, ma è l’atto ad essere condannato, non l’autore.
  3. “Al posto tuo io…” oppure “Immagino bene ciò che stai provando…” Non si può sapere come si reagirebbe né si può mettersi al posto dell’altro.
  4. Invadere l’altro. Riempire ad ogni costo i tempi di silenzio, non rispettare la giusta misura…

Cosa può aiutare

  1. Ascoltare e accogliere la sofferenza, la paura e la rivolta dell’altra, che sono legittime. Quando si è invasi dalla paura, non si è liberi. Aiutare a parlare, a dire ciò che sente, che possa esprimere i suoi sentimenti senza sentirsi giudicata.
  2. Essere semplice, non esitare a dire “Ti sento angosciata, straziata da impulsi contrari…”. Oppure “Non trovo le parole”. Un gesto d’affetto spontaneo può far sentire la vicinanza del cuore.

In un secondo tempo

  1. Invitare a riflettere a voce alta sul “pro” e il “contro”; “Se scegli l’interruzione, che cosa succederà dopo? Se scegli di tenere il bambino, come immagini il futuro, su chi pensi di affidarti? E il papà cosa ne pensa? Qualunque sia la sua scelta, anche diversa, ci sarà sofferenza. Come pensi che la vivrai?”
  2. Proporre di cercare gli aiuti o dei mezzi per farsi aiutare “Si possono chiamare certe associazioni in modo anonimo; con loro potrai parlare. Ti potranno mettere in contatto con genitori che hanno vissuto la stessa cosa. Potranno aiutarti al momento della nascita ecc.”.
  3. Rendersi presenti “Sarò con te se hai bisogno di me. Chiamami quando vuoi”. Ci si può impegnare attivamente per aiutare al momento della nascita o in seguito, secondo le possibilità. “Mi darai tue notizie?”
  4. Accogliere la domanda angosciosa di un’amica, di una coppia… è una grossa responsabilità! Non dimentichiamo di chiedere aiuto allo Spirito Santo e affidare a persone di preghiera il difficile momento della propria amica.

di Albane d’Herouville , 2006

(Ombres et Lumiére, n. 15)

Agli amici vicini: siate disponibili ultima modifica: 2006-06-21T11:07:45+00:00 da Redazione

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