È un testo di studio di non facile lettura, un testo di economia, meglio di critica economica. Sono più articoli/saggi di autori diversi tutti tendenti a dimostrare che l’attuale indirizzo economico basato sullo sviluppo anche se “sostenibile” è del tutto errato, dominato com’è da pochi nel loro esclusivo interesse e profitto.

Bisogna mutare decisamente rotta se vogliamo che le generazioni future possano vivere in modo accettabile. “Decrescita” — per gli autori — non è ritornare al medioevo (senza luce, computer, auto ecc.) ma cambiare mentalità, sapere che l’uomo fa parte della natura e non la può dominare. La natura ha una sua forza e, soprattutto, alcune sue risorse, ora sfruttate sempre più intensamente, entro breve finiranno. Nel testo varie volte viene evidenziato che l’argomento “decrescita/convivialità” è stato trattato da autori (Illic) già negli anni “70 e che intuizioni circa l’ecosistema terrestre sono apparse negli anni ‘40 (vedi gli studi del russo Vernadsky). Mi sembra che il libro sia un invito a riflettere, a sostare, a cercare di capire dove il consumismo, la moda, la pubblicità, l’ossessione del benessere proprio (a scapito di altri) ci possa portare. Il saggio si chiude con tre capitoli di autori diversi dedicati a “cantieri della decrescita” grazie ai quali i concetti espressi nel libro si stanno gradualmente diffondendo un po’ in Europa ed anche in Italia attraverso “reti di economia solidale” (RES) e “sistemi di scambio locale” (SSL). Mi auguro che con un po’ di fatica i nostri giovani amici possano dare una breve scorsa a questo saggio e riflettano su quanto significato dai vari autori…io sono troppo vecchio per vedere realizzato il mondo migliore che tutti auspichiamo.

Sergio de Rino, 2006

Obiettivo decrescita – Recensione ultima modifica: 2006-09-27T14:33:50+00:00 da Sergio De Rino

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