Un piccolo bellissimo libro, coinvolgente fin dal titolo. In ebraico ruàh significa spirito, alito, vento con radice etimologica al femminile. La colomba ne è simbolo ed icona. Da qui parte l’autore per riscoprire e riflettere sul sorprendente protagonismo delle donne nelle ore della passione, morte e resurrezione del Signore. Ai piedi della passione i discepoli più intimi e cari di Gesù svaniscono inghiottiti dalla notte mentre il proscenio è tutto al femminile. Donne che sembrano respirare all’unisono con lo Spirito Santo e che trasformano la Via crucis in Via Lucis. Un coro di donne: dalla Madre a Maria di Betania, alla Maria di Magdala, a Giovanna, a Maria di Giacomo uniche testimoni presenti alla passione, morte e resurrezione di Gesù, l’unica fonte orale da cui attingono i loro capitoli i quattro evangelisti uomini.

Una delle novità sconvolgenti del vangelo è il fatto che Gesù promuove la donna, che viveva in Palestina una profonda esclusione nella vita sociale e religiosa, elevandola alla dignità di persona con i suoi ripetuti anticipi di fiducia che, in molte circostanze, scandalizzano gli stessi discepoli; con gli ultimi avvenimenti della sua vita terrena sembra mettere a questa trasformazione, un definitivo suggello.

Tea Cabras, 2006

Donne nel respiro di Ruàh, il protagonismo delle donne nella morte e resurrezione di Gesù – Recensione ultima modifica: 2006-09-27T14:45:20+00:00 da Maria Teresa Mazzarotto

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