In Ombre e Luci siamo abituati a parlare più dei disabili intellettivi che delle persone disabili fisicamente o sensorialmente. Ci piace però, per una volta, presentare questo libro del famoso giornalista Cannavò: con coraggio, delicatezza e concretezza egli presenta le storie vissute di alcune persone da lui conosciute o frequentate da vicino. Sono persone straordinariamente vitali e dinamiche che hanno sconfitto la loro grave disabilità facendo leva sulla parte intatta del loro corpo, dando un esempio stupendo di amore per la vita nonostante tutto.

“…i personaggi, le storie, le parole di questo libro ci impongono il rispetto e l’attenzione verso chi, da una posizione differente e svantaggiata, ci dimostra di essere in grado di insegnarci volontà e forza vitale, quella forza che è in tutto e per tutto una risorsa preziosa per la nostra società, per la nostra consapevolezza di esseri umani”; così scrive Walter Veltroni nella prefazione che, non a caso, intitola “La nobiltà di un racconto”.

Mariangela Bertolini, 2006

E li chiamano disabili – Recensione ultima modifica: 2006-09-27T14:55:56+00:00 da Mariangela Bertolini

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