“La nostra visione dell’altro dipende dalla nostra disposizione a mobilitare tutte le forze in noi stessi per l’atto della comprensione” R. D. Laing.
Questa frase di Laing riassume bene l’essenza del libro. L’autrice, nella veste d’insegnante, ci racconta quattro suoi alunni un po’ speciali. Li descrive con profonda emozione, lasciando trasparire la sua predilezione per queste anime semplici capaci di essere al di fuori degli schemi, lontani dalla realtà certe volte opprimente e noiosa. Il mondo in eterna corsa (verso cosa poi?) li fa sentire inadeguati e soli. Trovano poche persone disposte a stare con loro, a farsi incantare dalla purezza delle loro storie. Come dice l’autrice: “I disincanto si è mangiato il mondo, distorce lo sguardo dei bambini, crea noia e desolazione quando non produce efferatezza, parole violente come atti perché gratuite”. Breve e di facile lettura: vi sembrerà di conoscere questi quattro ragazzi per l’abilità che l’autrice ha nel saper descrivere il loro più semplice gesto.

Laura Nardini, 2008

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.103

Le anime semplici – Recensione ultima modifica: 2008-09-03T11:44:21+00:00 da Laura Nardini

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