Sono spesso criticati o presi in giro dalle mamme per la loro incompetenza nell’accudire un figlio appena nato; sono giudicati severamente dalle mogli più buone quando, invece di rimproverare, si fanno partecipi del chiasso o del disordine al momento di andare a tavola. E quando, invece di ubbidire ai richiami muliebri, si allontanano con una scusa, o si mettono a leggere il giornale… apriti cielo!

Poveri papà, così poco capiti e “compatiti”!

Il fatto è che in casa, checché se ne dica, è raro che sia lui, il papà, a comandare. Una volta forse era così. Ora è la donna che vede il tutto con i suoi occhi di donna: lei sa sempre qual è la cosa giusta, qual è la situazione migliore, quali i rimproveri da fare, quali gli interventi appropriati. Ed è raro, molto raro, che i suoi occhi di donna vedano come gli occhi del marito. È così. Il suo modo di mandare “avanti la casa” è tutto diverso dal modo con cui lo farebbe l’altra metà.

Le cose si complicano e molto quando in casa c’è un figlio o figlia che ha bisogno di cura e di attenzioni speciali.

La posizione della mamma, anche se a volte debitamente mascherata, diventa allora quasi dittatoriale e al papà resta spesso il compito di guardare in silenzio; di chiudersi in atteggiamento di sconfitta; di arrabbiarsi e molto perché si sente isolato, non capito nella sofferenza.

Dico questo sorridendo sapendo bene che non è sempre così. Anzi.

Le testimonianze che abbiamo raccolto dicono bene e con sincerità quanto grande e importante sia il ruolo che un papà può avere nell’accoglienza e nell”educazione del figlio disabile. Quanto merito e riconoscenza sia da assegnare a loro quando, in modo diverso, certo, da noi mamme, si impegnano a proteggere, a sostenere, a condurre la loro lotta perché il figlio o la figlia sia elemento di unione, di crescita e di soddisfazione per tutta la famiglia. Cosa più facile a dirsi che a farsi, direte voi, e non contano gli sbagli, î fallimenti, le fughe, i ripensamenti…

Quello che conta è tener presente, sempre, che il modo di amare ha tanti risvolti, tante sfaccettature, ed è soprattutto diverso nel papà e nella mamma e per questo tanto più bello.

Mariangela Bertolini, 2005

Mariangela Bertolini

Nata a Treviso nel 1933, insegnante e mamma di tre figli tra cui Maria Francesca, Chicca, con una grave disabilità.
È stata fra le promotrici di Fede e Luce in Italia. Ha fondato e diretto Ombre e Luci dal 1983 fino al 2014.

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Noi papà di figli disabili: un modo diverso di amare ultima modifica: 2005-12-23T15:03:44+00:00 da Mariangela Bertolini

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