Il giorno della nascita ci hanno detto che il bimbo era un po’ sottopeso, ma non ci siamo preoccupati poiché per le due sorelle maggiori era successa la stessa cosa ed erano sane (ed ora laureate). Il giorno successivo mi hanno convocato in clinica e hanno comunicato a me e a mia moglie che Matteo era down. Certo è stata una sorpresa abbastanza pesante, ma immediatamente siamo stati affiancati da una equipe specialistica, da un’assistente sociale e da un’esponente dell’Associazione Genitori Bambini Down (adesso Ass. Genitori Persone Down n.d.r.). Con l’aiuto di tutte queste persone ci siamo fatti subito una ragione…non tutti sono “Eurostar” ci sono anche i treni locali che vanno piano e Matteo sarebbe stato uno di questi!

Così grazie a tutti questi supporti non ho avuto difficoltà a capire che Matteo non era come gli altri e a parlarne con sufficiente tranquillità, anche per il futuro, con mia moglie Luisa.

Allora frequentavamo un gruppo familiare in parrocchia e con questi amici abbiamo avuto modo di parlare di Matteo sin da subito: erano e sono veri amici sinceri perché lo hanno accolto senza riserva.

Tramite l’Ass. Genitori Bambini Down ho avuto modo di parlare con altri papà: ma ho avuto difficoltà a parlare di Matteo là o altrove perché quasi tutti gli altri bambini down avevano altre patologie collegate, anche molto gravi, (cuore, vista, ecc.) mentre Matteo è assolutamente sano per cui ci sentivamo per questo molto fortunati nei loro confronti. (Abbiamo lasciato tale Ass. perché troppo distante da casa).

Non posso dire di essere stato deluso dalla nascita di Matteo, anzi è stato dall’inizio così… “solare” (e lo è tuttora) che stare con lui mi risulta facile e appagante.

a cura di Sergio de Rino, 2005

Un figlio a sorpresa: la scoperta dei suoi doni ultima modifica: 2005-12-23T14:47:22+00:00 da Sergio De Rino

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