Nello è un sindacalista, ma il sindacato di lui non ne vuole sapere: con ironica, quanto tagliente decisione lo spedisce a dirigere una cooperativa di persone con disagio mentale uscite dal manicomio in seguito alla legge Basaglia. Il film inizia a questo punto: Nello mandato fuori dal sindacato, i ragazzi fuori dal manicomio. Disappunto generale. Ma dura un attimo. Inizia così quella che è stata definita dalla critica una “favola educata di un assalto al cielo”, che vede lo sparuto gruppo di malati psichici trasformarsi in una équipe di veri professionisti che lavorano su commissione. E trasformarsi in uomini e donne contenti e rispettati. La bellezza di questo mutamento viene pilotata dal senso pratico del loro nuovo direttore che, trovandosi di fronte a soggetti scartati e pre-giudicati dalla società, decide di trattarli come veri e propri soci della cooperativa. I ragazzi, interpretati con delicato realismo da giovani attori come Andrea Bosca e Andrea Gattinoni, ovviamente prendono con impegno e serietà tutte le novità, l’elezione del presidente, le riunioni dei soci e il lavoro, coinvolgendo senza troppe spiegazioni ma con lievi sorrisi lospettatore nel loro progetto e nelle loro speranze. La positività degli eventi non rende il gruppo esente dai colpi duri che la vita offre, e la cooperativa zigzaga tra gli scetticismi e le chiusure degli altri personaggi che costellano la commedia: perché in quei primi anni ‘80 (siamo nel 1983), con la legge in vigore da soli 5 anni, molti medici sostengono che “la malattia mentale non si può abrogare con una norma giuridica”, come il Dottor Del Vecchio (Giorgio Colangeli), simbolo della sicurezza dell’intervento farmacologico che salva dai rischi (negativi sì, ma anche da quelli positivi). E poi ci sono le famiglie, da sempre conviventi con questa realtà, che come vengono investite dalle liete speranze dei loro figli, così ricevono l’onda d’urto delle stesse speranze deluse. Ma Nello, interpretato da un bravo Claudio Bisio, va avanti, sostenendo i caratteri e le potenzialità di ogni socio della cooperativa e trovandosi a educare rispettosamente questi novelli uomini e donne, che finora si sono creduti solo dei malati, alla dignità e alla libertà. Libertà anche dalle loro stesse dipendenze createsi negli anni della degenza in manicomio. Queste erano infatti le speranze dello psichiatra Franco Basaglia, scomparso nel 1980, e della legge che porta il suo nome, famosa, ma anche molto criticata e accusata. ” In noi la follia esiste ed è presente come la ragione sostiene lo psichiatra veneto. Il problema è che la società, per dirsi civile, dovrebbe accettare tanto la ragione quanto la follia, invece incarica una scienza, la psichiatria, di tradurre la follia in malattia allo scopo di eliminarla”. Il film è uscito nel 2008 in occasione dei trent’anni della legge, e tra momenti allegri e momenti più profondi ci esorta a continuare la riflessione sulla legge stessa ma anche sulla condizione attuale degli obbiettivi che si era prefissata e con toni delicati ci invita a sostare per un tempo nel mondo di chi convive quotidianamente con il disagio mentale e di chi sceglie di lavorarci. Dunque solo una favola positiva? In realtà l’idea del film nasce da un’esperienza vera, quella della Cooperativa Noncello, la prima cooperativa di tipo B nata in Italia per l’inserimento lavorativo di persone con disagio mentale, fondata da alcuni operatori del Centro di Salute Mentale di Pordenone. Prima della creazione della pellicola ci sono state le lunghe chiacchierate con Rodolfo Giorgetti, ex sindacalista della UILM, che per alcuni anni è stato il direttore della Noncello, e con Angelo Righetti, psichiatra “ribelle” allora attivo al CSM di Pordenone. Non una favola, dunque, ma una realtà. E, per soddisfare qualche curiosità, oggi la “Service Noncello” è un’impresa sociale che ha 580 dipendenti e un fatturato annuo di più di 11 milioni di euro. Buona visione.

M.C.V. , 2008

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.105

Sommario

Editoriale

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Dossier: Fratelli e Sorelle

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Si può fare: da vicino nessuno è normale ultima modifica: 2009-03-08T17:22:42+00:00 da Redazione

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