Sappiamo che le famiglie con un bambino disabile vivono spesso una condizione di sfiducia di fronte ad una generalizzata mancanza di aiuto: la scuola, se pure l’insegnante di sostegno è motivato e preparato, raramente offre garanzie di continuità che sarebbero così importanti; alcune terapie riabilitative che deve seguire il bambino fuori dall’orario scolastico sono a carico dei genitori sia economicamente che per gli accompagnamenti; nel tempo libero, non è così facile trovare un luogo, come una ludoteca, dove poter serenamente lasciare il bambino con problemi… non c’è personale adatto e il genitore deve rimanere presente; quando sono a casa insieme, i genitori spesso devono dedicare tempo agli esercizi da far fare al bambino prescritti dai vari specialisti e occuparsi degli altri eventuali fratelli o sorelle; la vita di coppia, così importante da curare per il benessere dell’intera famiglia, risente fortemente della mancanza di momenti in cui mamma e papà ritrovano il loro essere marito e moglie.

L’Associazione BABY-XITTER è la prima realtà in Italia ad aver colto alcuni di questi reali e concreti bisogni dei genitori, a cercare di offrire una risposta facendone anche un’opportunità di lavoro.

Gianni del Corral cosciente delle necessità dei genitori di un bimbo con handicap, vivendole in prima persona, e constatato che spesso l’assistenza pubblica non è in grado di rispondervi pienamente, alla fine del 2005, ha fondato a Torino questa associazione il cui obiettivo è fornire baby-sitter appositamente formate per affrontare l’incognita che può rappresentare un bambino disabile e pronte così a relazionarsi con lui. Gli aspiranti al corso di formazione hanno sovente già esperienza e formazione professionale nel campo della disabilità ma vengono comunque sottoposti ad una ulteriore selezione. L’ultima domanda che si pongono i selezionatori, tanto per rendere l’idea di come si immedesimino nel genitore che si avvicina loro, è quella fatidica per chi è già preoccupato di dover lasciare il figlio ad un persona estranea: “Farei entrare in casa mia questa persona?”.

Se infatti già in una situazione di normalità è difficile individuare la persona giusta cui affidare il proprio bambino, per i genitori di un bambino disabile questa attenzione è ancora più importante.

La famiglia che si associa versando un piccolo contributo annuale può contattare l’associazione che individua l’operatore più adatto al bambino da seguire. Il/la baby-xitter è un operatore non solo attento e affettuoso ma anche fermo e capace di proporre attività terapeutiche per il bambino che spesso deve essere costantemente stimolato e seguito magari nel gioco e in un clima familiare (aiutando il genitore che quando sarà a casa potrà preoccuparsi solo del figlio e non degli esercizi da fargli fare). Tutto questo però offrendo il servizio ad un costo simile a quello di una normale baby-sitter: uno degli obiettivi raggiunti dall’associazione perché non ci fosse una forte discriminante economica.

Alla fine di ogni corso di formazione — se ne contano sei fino ad oggiviene organizzato un momento di festa nel quale i neo baby xitter cominciano ad applicare le competenze acquisite, a conoscere i bambini delle famiglie associate offrendo allo stesso tempo qualche ora libera ai genitori che possono così scambiare le loro esperienze: nell’ultima di queste occasioni i genitori hanno mostrato la loro soddisfazione per l’operato dei baby xitter tanto da suggerire di raccogliere in un testo le loro testimonianze.

Migliorare la vita delle famiglie e dei bambini con handicap significa per il presidente Del Corral soprattutto promuoverne una reale integrazione nella società e a questo scopo sono stati organizzate due attività nelle quali vengono coinvolti sia bambini portatori di handicap che non: una compagnia teatrale, Mosca Cieca, ed una squadra di canottaggio, Canoax Team. In cantiere c’è la ricerca di una struttura per la sede dell’associazione che sia un punto di riferimento per le necessità di informazione delle famiglie, dato che attualmente esiste uno sportello informativo curato dall’associazione ma solo telefonico.

Altra méta: quella di creare una casa gioco per accogliere sia bambini sani che con handicap, insieme, garantendo la presenza di personale in grado di gestire anche situazioni problematiche.

Il presidente conferma che il bilancio di questi tre anni di vita dell’associazione è molto positivo: l’unica reale difficoltà rimane quella di garantire la continuità nella presenza dello stesso operatore. Difficoltà che comunque è purtroppo tipica di una certa categoria di professioni, caratterizzate per il loro essere di passaggio ad una situazione lavorativa più stabile e definita.

Per info:
Sito Baby Xitter
Pagina Facebook

Cristina Tersigni , 2008

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.105

Sommario

Editoriale

Un fratello aiutato da un fratello è come una città fortificata di M. Bertolini

Dossier: Fratelli e Sorelle

Sono responsabile di mio fratello disabile?

Altri articoli

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Il notaio risponde a cura di L. Nardini
Si può fare – Da vicino nessuno è normale di M.C.V.
Baby Xitter di Cristina Tersigni
Momenti difficili di Pennablù

Libri

Cristo con gli alpini, Carlo Gnocchi
Oscura luminosissima notte, Chiara M.
I ciechi sognano al buio, M. Marcantoni

Baby Xitter, il primo servizio di baby-sitter specialistico a domicilio per minori diversamente abili ultima modifica: 2009-03-08T17:18:40+00:00 da Redazione

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