La dislessia mi ha creato problemi soprattutto a scuola. Ogni anno gli insegnanti chiedono chi è dislessico o disortografico nella classe. Lo fanno per aiutarci ma io, in queimomenti, mi sono sempre sentito un esserea parte, etichettato come “idiota”. Idiota come quando alle elementari dovevo copiareventi volte le sessanta parole che avevo scritto male nel dettato.

Ci sono anche dei professori che leggono a voce alta i compiti per dimostrare chi è un“fuori tema” mentre tutta la classe ride e si diverte. A me capitava sempre di capire male una parola del tema assegnato e il risultato era completamente estraneo. Fra gli esercizi che si sbagliano perché si è letta male la domanda, gli innumerevoli zero in ortografia, i pessimi voti, ero condannato ad essere fra gli ultimi della classe. Dopo le medie, sono stato indirizzato ad un corso tecnologico(dove ci sono molti lavori pratici): ho sperato di far parte dei primi tre della classe.

Nella vita extra scolastica incontro altrettante difficoltà perché non uso sempre le parole giuste per esprimermi. Quando litigo con qualcuno, ad esempio, mi capita di usare parole più forti del dovuto e questo crea tensione.
Anche con gli amici non è facile. Non scrivo mai delle email senza ricorrere al correttore ortografico per paura di essere deriso.

E quando vado in vacanza con amici,quando li vedo intenti a leggere o a far riferimento agli autori, mi sento incolto perché io non leggo mai. Mi sembra di passare accanto a qualcosa…Nello stesso tempo leggere mi fa star male: tutto l’odio, tutte le difficoltà dell’infanzia vengono a galla. Preferisco fare ricerche su Internet: i paragrafi sono più brevi, è come un gioco. Alla televisione guardo i programmi di storia, di scienze naturali, per poter parlare con gli altri di ciò che mi interessa. Ma anche questo richiederà un grande sforzo perché faccio fatica a ricordare quello che leggo o che vedo.

Per fortuna tutto questo non ha impedito che quest’anno mi sia integrato in una buona scuola di ingegneria e questo finalmente mi piace!

Arnaud Franc, 2009

(Ombres et Lumière n° 168)

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.105

Sommario

Editoriale

Lettera aperta ad una maestra, di M. Bertolini

Scout e disabilità

Un buon modo per crescere di Benedetta
Un ambiente educativo anche per Maria di M. Fanti
Per me lo scoutismo di Alice
Un incontro tra capi di R. Dinale
Lettera ai compagni di Matteo di M. e L. Ferrini

Disturbi delllapprendimento

Una bambina “disprattica” di Luisa
Etichettato “idiota” di Arnaud Franc
Ho scoperto la sofferenza dei miei figli di S. Franc
Qual è il vero Marco, di un'insegnante
La difficile storia di Enrico di una mamma

Altri articoli

Verso sera di Pennablù
Fede e Luce: si cambia! di C. Tersigni

Libri

La vita come è per noi, M. Bérubé
Mamme che amano troppo, O. Poli

Disturbi dell’apprendimento: Una bambina “disprattica” ultima modifica: 2009-09-10T11:18:23+00:00 da Redazione

Ogni mese inviamo una newsletter

Ci trovi storie, spunti e riflessioni per provare a cambiare il modo di vedere e vivere la disabilità.

Se prima vuoi farti un'idea qui trovi l'archivio di quelle passate.

Ti sei iscritto. Grazie e a presto... anzi alla prossima newsletter ;) Se ti va, quando la ricevi, facci sapere che ne pensi. Ci farebbe molto piacere.