Siamo a Genzano (Roma) nell’Istituto San Giovanni di Dio dell’Ordine dei frati Fatebenefratelli. Noi del laboratorio l’Alveare siamo qui come ospiti del nostro amico Carlo che per la sua instabilità ha bisogno di una vita protetta e che, dopo avere sperimentato altre situazioni, ora da alcuni anni vive qui serenamente. Esiste fin dal 1958 questa grande Casa che è stata Clinica neuro-psichiatrica fino al 1978 anno in cui, in seguito alla Legge Basaglia si è trasformata in: Istituto Riabilitativo e in Residenza Sanitaria Assistita.

Nella grande struttura, quasi una piccola città, trovano oggi posto l’attività di Day Hospital; un Reparto per la cura e l’assistenza di persone colpite dell’Alzhaimer, che prevede ricoveri fino a due mesi; ambulatori di neuropsichiatria infantile.
Vi sono come ospiti fissi 280 ragazzi e il numero tanto alto (che può facilmente spaventare) diviene accettabile soltanto per l’ampiezza e la funzionalità della struttura, per l’organizzazione generale e, naturalmente, per la quantità e la qualità del personale assistente. I ragazzi sono divisi in reparti di 15 o 20; ogni reparto ha la sua stanza da pranzo, con una decina di tavoli per tre o quattro persone, comunicante con la propria cucina. Le stanze da letto sono da 2 fino a 4 letti e, sono dotate di grandi finestre con vista mozzafiato sulla campagna che dai Castelli romani si stende fino al mare.

Durante la visita, scorgiamo anche due o tre ampie sale di soggiorno con televisione e video registratore. Il cortile interno è affiancato per tre lati da un grande porticato attrezzato con panche e sedie dove, si intuisce facilmente, possono stare all’aperto anche nei giorni di tempo incerto gli ospiti compresi quelli in carrozzella o con altre difficoltà di movimento. Un’ala della villa, (poiché di villa si tratta lasciata in eredità ai Frati di S.Giovanni di Dio e ristrutturata a più riprese nel corso del tempo) è occupata dai laboratori di pittura, ceramica, falegnameria che, attraverso grandi porte vetrate, danno direttamente nel cortile. Sono organizzati inoltre corsi di cucina, di giardinaggio di ortocultura.

Ma Carlo desidera soprattutto farci conoscere la zona cosiddetta “dell’agriturismo e dell’asinaggio”. Lo troviamo infatti, seduto davanti al caminetto della piccola casa con pergolato, costruita tra i prati, vicino all’orto e al laghetto dove, insieme ad altri amici prepara le bruschette in nostro onore. Con tutti loro e le educatrici andiamo a dare da mangiare ai conigli e alle papere, visitiamo l’orto, il maneggio e finalmente giungiamo all’asinaggio un ampio prato recintato dove si riuniscono gli asini dopo aver pascolato liberamente nei campi. E qui Carlo, i suoi amici e Patrizia, l’appassionata e appassionante educatrice responsabile dei “percorsi riabilitativi terapeutici con gli asini”, ci insegnano un mucchio di cose. Si comincia ad imparare come si mette la cavezza intorno al collo degli asini, come li si conduce senza mai tirarli troppo ma rispettando i loro tempi. I ragazzi ci dimostrano praticamente poi come si spazzolano e si massaggiano sul collo le asinelle, perché scopriamo, gli asini sono in realtà tutte femmine più docili ed affettuose per natura.

Impariamo come si deve avvicinare la mano al loro naso e alla bocca per farsi odorare e quindi conoscere,e come questi quadrupedi tanto sottovalutati nella tradizione, sono sensibilissimi e ricercano e apprezzano le coccole. Anche noi visitatori pian piano prendiamo confidenza e ci accorgiamo che anche i nostri amici più chiusi e diffidenti impugnano redini e spazzole con soddisfazione. Poi conosciamo da vicino le asinelle una per una: Giuditta che ha una grande pancia, Stella che è la più irrequieta, Bruschetta, e Rosita la più vecchia e difficile da accostare.

È uno spettacolo incredibile vedere come Stella appoggia la sua testona grigia sulla schiena di Patrizia piegata davanti a lei, con un atteggiamento di affettuosa protezione e quasi di possesso…Insomma, quante cose si possono imparare in una giornata!

Tea Cabras, 2008

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.104

Sommario

Editoriale

Philippine di M.Bertolini

Presenza Reale di P. Roberti

Articoli

Il paese delle meraviglie di V. Giannulo
Sono un pellegrino di J. Vanier
Quel tesoro nascosto di B. Bertolini
Una grande sorpresa di Maria
Un luogo dove è bello vivere di T. Cabras
Carugate: a catechismo con gli amici disabili di B. Arrigoni
Non una santa di S. Gusmano
Tanti volti, tante lingue… un solo cuore di Enza Gucciardo
I fraticelli di Pennablu

Libri

Vegliate con me, C. Saunders
La vita è una sfida, C. Lejeune
Più forte della malattia, B. Kullmann
Eloì. Eloì, A.Custovic
Sessualità – Come viverla con la propria disabilità, K. M. Schweir e D. Hingsburger
Eros e Disabili, R. Gay e M. Di Bona
Gli errori di mamma e Papà: Guida pratica per non sbagliare più

Rubriche

Dialogo aperto

Un luogo dove bello vivere ultima modifica: 2008-12-07T19:17:21+00:00 da Maria Teresa Mazzarotto

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