Special Olympics è stato fondato nel 1968 da Eunice Kennedy Shriver, sorella del presidente americano John F. Kennedy ed è riconosciuto dal Comitato Olimpico Internazionale. In Italia è riconosciuto dal CONI come Associazione Benemerita.

Special Olympics è un programma internazionale di allenamento sportivo e di competizioni atletiche per ragazzi e adulti con disabilità intellettiva senza limiti di età. * E’ presente in più di 160 paesi del mondo e, secondo i dati che fornisce, conta più di un milione di ragazzi aderenti. In ciascun paese ogni anno si svolgono alcuni giorni di gare — appunto le Special Olympics — alle quali partecipano tutti gli atleti del paese stesso. Queste gare rappresentano l’obiettivo nel quale culmina la preparazione dell’anno. A Roma nel 2006 si svolgeranno, per la prima volta, Giochi Europei, ai quali parteciperanno delegazioni provenienti da molti paesi dell’Europa, anche orientale.

Leggi anche: Special Olimpics: è più bello fare il volontario che il presidente

Attualmente le discipline ufficiali sono l’atletica leggera, il nuoto, la ginnastica artistica e ritmico-sportiva, le bocce, la pallacanestro, il calcio, l’equitazione e lo sci alpino e nordico.

Tra le discipline sperimentali troviamo il tennis, il ping-pong, lo snowboard e la corsa con le racchette da neve, ma ci si allena anche per il rowing, mountainbike, floor hockey, il golf, il judo, la pallavolo unificata (allenamento e gare con atleti con e senza disabilità mentale) e il bowling.

L’allenamento è la base delle attività degli Atleti Special Olympics, che nel corso dell’anno si preparano per le gare regionali e nazionali sotto la direzione di tecnici specializzati.

In Italia non sono previste quote di partecipazione prestabilite per gli atleti visto che spesso Comuni, Regioni, Stato, nonché comuni cittadini e altre Istituzioni (ad es. Polizia) sostengono il progetto; sta infatti ai Centri Sportivi cercare i sostenitori finanziari per le diverse attività. Personaggi del mondo dello spettacolo e dello sport danno un aiuto concreto e gratuito come testimonial.

Una parte del programma prevede la pratica di sport unificati, vale a dire attività sportive, allenamenti, gare e tornei nei quali si trovano a gareggiare insieme atleti forti (normodotati) e meno forti (con disabilità): questo avviene specialmente negli sport di squadra come la pallavolo, il calcio oppure la pallacanestro.

L’allenamento si svolge nei centri sportivi e nelle polisportive che hanno aderito al programma Special Olympics, e che sono presenti in quasi tutte le regioni italiane.

Le iscrizioni sono aperte a tutte le persone interessate, senza limite di età e grado di disabilità intellettiva e tutti possono partecipare alle Special Olympics Nazionali (per quelle Europee sarà invece necessaria una selezione e l’età massima sarà di 26 anni).

Gli atleti partecipanti sono divisi per fascia di prestazione, cosicché ciascuno gareggia soltanto con gli atleti che hanno prestazioni analoghe alle sue.

Il giuramento dell’Atleta Special Olympics è:

Che io possa vincere,
ma se non riuscissi,
che io possa tentare
con tutte le mie forze

Per maggiori informazioni vedere il sito ufficiale di Special Olimpics

Scheda informativa a cura di Huberta Pott, 2005

Special Olympics: nessuno si deve sentire escluso ultima modifica: 2005-09-19T13:54:48+00:00 da Huberta Pott

Ogni mese inviamo una newsletter

Ci trovi storie, spunti e riflessioni per provare a cambiare il modo di vedere e vivere la disabilità.

Se prima vuoi farti un'idea qui trovi l'archivio di quelle passate.

Ti sei iscritto. Grazie e a presto... anzi alla prossima newsletter ;) Se ti va, quando la ricevi, facci sapere che ne pensi. Ci farebbe molto piacere.