Tutti si sono accorti di quanto si parli poco dei papà nel mondo dell’handicap. Come diceva mio marito, perfino Ombre e Luci si dimentica troppo spesso di loro.

È vero, ma era vero di più nei tempi passati, quando i papà si facevano indietro, troppo indietro a volte, fino a sparire del tutto in certi casi; lasciando così la grave incombenza alla mamma.

“Lei lo capisce di più, lei sa come prenderlo, io non ce la faccio…” E le mamme, spesso, preferivano essere solo loro le protagoniste, pronte a grandi sacrifici per quel figliolo, ma anche dimentiche che il marito — quel papà così sottinteso — aveva bisogno ancora, e forse più di prima, di un po’ di attenzione; a forza di sentirsi incapace, o perché veramente non ce la faceva ad occuparsene, è stato dimenticato. Talvolta anche accusato ingiustamente di lasciare solo a lei tutto il peso.

È anche vero però, che alcuni papà sono stati subito coinvolti e si sono dedicati in modo generoso al figlio difficile. Si sono strapazzati per arrivare dal lavoro, in tempo per essere presenti per il bagno, la cena, per andare dal medico o in farmacia. Hanno dato il cambio di notte quando il ragazzo non ne voleva sapere di dormire…

È accaduto così nel passato che in alcune famiglie la vita di coppia è andata in pezzi, con le dolorose conseguenze facilmente immaginabili. In altre invece, la presenza di un figlio disabile ha portato unione, solidarietà e altruismo, non facendo così cadere le difficoltà solo su una persona o sugli altri figli.

E adesso, come vanno le cose? Gli aiuti ora ci sono di più, non si può negarlo. La solitudine in cui erano lasciate le famiglie si è mitigata vuoi per l’integrazione a scuola, vuoi per la più attenta partecipazione da parte degli amici.

Nel numero di Ombre e Luci che esce a Natale (o poco dopo!) vorremmo parlare dei papà di figli con disabilità, oggi, nel 2005.

A me — dal poco che vedo e sento — pare che molto sia cambiato, forse perché ora i papà in generale sono più vicini e partecipi alla vita della famiglia. Forse mi sbaglio.

Perché non ci date una mano a mettere insieme questo numero speciale, dedicato in modo particolare ai normalmente troppo silenziosi e schivi papà di figli con difficoltà Chiedete ai papà più giovani che conoscete, un articolo, una lettera, le loro riflessioni, le loro fatiche e incomprensioni…

Ombre e Luci sarà sempre una piccola rivista, ma vuole continuare a dare la voce a quanti si sentono dimenticati e soli.

Mariangela Bertolini, 2005

Mariangela Bertolini

Nata a Treviso nel 1933, insegnante e mamma di tre figli tra cui Maria Francesca, Chicca, con una grave disabilità.
È stata fra le promotrici di Fede e Luce in Italia. Ha fondato e diretto Ombre e Luci dal 1983 fino al 2014.

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Nel nome del padre ultima modifica: 2005-09-19T15:49:08+00:00 da Mariangela Bertolini

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