Non è un piccolo dono

Ritiro Internazionale FEDE E LUCE

La mia partecipazione al ritiro FEDE E LUCE tenuto da Jean Vanier, su un piano strettamente personale, ha avuto come motivazione fondamentale il desiderio e il bisogno di avvicinarmi di più al cuore del messaggio di Fede e Luce-, senza altre aspettative almeno iniziali. La presenza di Jean, di Marie Hélène, dell’équipe che ha preparato il ritiro e di tutti i partecipanti si è subito trasformata in un generale clima di comunione che, attraverso le tappe che ci sono state proposte (il contatto con la sofferenza, la povertà, il perdono, la comunione, il donare la vita) ha permesso a ciascuno di mettersi in atteggiamento di silenzio, di ascolto e soprattutto nella condizione e nella possibilità di lasciarsi trasformare.
Ho scoperto che non ero lì per apprendere qualcosa, per esempio come si organizza un ritiro, perché un ritiro non è un incontro come gli altri; chi lo “organizza” probabilmente deve essere stato un po’ trasformato dal suo personale incontro con Gesù, tanto da lasciarsi guidare da Lui nel creare, con la Sua presenza, le condizioni per far avvenire nel modo più confortante e immediato rincontro di Gesù con ciascuno.
Questo ho ricevuto da chi ha pensato e preparato il ritiro, compresa la parte tecnica-organizzativa (Fausto e collaboratori) e, benché a Fede e Luce si usi spesso la parola “piccolo”, a me questo non sembra un piccolo dono.
Si è approfondita molto la dimensione della povertà personale, quella povertà del cuore che consente a Gesù di avvicinarsi a noi, di trasformare percorsi dolorosi in percorsi di pace e di comunione.

In tale percorso, scoprendo che i maestri non siamo noi, ci verrà suggerito ciò che è più importante per le nostre comunità, per quanti saranno invitati, non da noi, a partecipare a questo speciale incontro con Gesù che è il ritiro.
Adriana Duci


Crescita della Comunità

Fede e Luce nel mondo

Questa volta, per la riunione annuale, il consiglio internazionale si è incontrato a Bruges, in Belgio. Le preghiere dell’intera famiglia di Fede e Luce ci hanno molto sostenuto e mi fa piacere di mettervi al corrente su alcuni dei risultati di questa riunione.
Prima di tutto ecco una bella notizia: l’Ucraina è oggi riconosciuta ufficialmente come parte della famiglia internazionale di Fede e Luce! Ci ha incoraggiato un punto positivo messo in rilievo da Zenia, la responsabile, nella lettera in cui domandava il riconoscimento. “Vi sono segni visibili di cambiamento nella nostra comunità e nei nostri cuori: dalla passività, dalla diffidenza e dalla depressione siamo passati alla gioia, all’apertura, alla fiducia e ad un maggior sentimento di unità”.
Credo che le sue parole possano rinnovare la speranza in tutte le nostre comunità.
Nel mondo dobbiamo fronteggiare due situazioni estreme e opposte: da una parte la grande crescita in alcune zone, come nell’Europa Atlantica (332 comunità) e nell’Asia, dove nuovi paesi si aggiungono con regolarità a quelli in cui c’è già Fede e Luce.
Dall’altra parte vi sono, nel Mar dei Coralli e nel Nord-Est dell’Australia, comunità completamente sole che vivono in isole molto distanti le une dalle altre. Come accompagnarle e aiutarle nella loro formazione? Ringraziamo Dio, perché, anche se non riusciamo sempre ad andare a visitarle con il battello, possiamo però essere uniti gli uni agli altri con la preghiera. La stessa cosa facciamo con i paesi dove esiste una tragica situazione di violenza, come la Sierra Leone o l’ex-Zaire. Parlate, vi prego, di questi bisogni nelle vostre comunità: potremo così, tutti insieme, pregare per la pace del Signore.

Maureen O’Reilly (coordinatrice internazionale)

Vita Fede e Luci n.60 ultima modifica: 1997-12-15T16:06:23+00:00 da Redazione

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