Una bella testimonianza ci viene da Emanuela Laborit, una giovane donna sorda la cui infanzia è stata priva di qualsiasi insegnamento religioso e che oggi dichiara che una sola parola della nonna credente ha rappresentato per lei una luce che ha illuminato tutta la sua vita.

Possa l’omaggio di questa giovane sorda essere di incoraggiamento per tutti i nonni, specialmente per quelli che si lamentano per l’assenza di un’educazione cristiana dei nipoti, a incominciare dall’assenza del battesimo! Questo sentimento si presenta con forza ancora maggiore quando si tratta di nipoti disabili!
Ringraziando Dio non avviene sempre così. Molto spesso i nonni hanno tutto lo spazio per risvegliare i loro nipotini alla fede e per guidarli ai sacramenti e i loro genitori sono particolarmente contenti di poter contare sulla collaborazione degli anziani! –

Tre pericoli

In questi casi i nonni debbono evitare tre pericoli:

  1. temere di non essere sufficientemente formati a questo scopo;
  2. considerare il bambino incapace di ricevere una formazione religiosa;
  3. essere convinti che da soli possono intraprendere questa educazione.

I nonni possono fare molto e fare bene in questo campo. I nipotini, anche gravemente disabili, possono ricevere molto da loro, e ne avranno un vero beneficio secondo le loro possibilità. Una formazione religiosa deve esserci, in particolare in vista della catechesi, ma questa formazione esige una certa preparazione. Anche se si fa ricorso a un catechista qualificato, soprattutto quando si tratta di un bambino gravemente disabile, ce posto per moli diversi e complementari: quello del catechista specializzato non sostituisce il molo di una nonna.
Proprio per questo, per esempio, la nonna di una adolescente psicotica viene ogni tanto alle nostre riunioni settimanali di catechesi e partecipa sia alle riunioni che alle celebrazioni. In certi casi il ruolo dei nonni ci è apparso ancora più prezioso: quando i genitori erano separati; proprio per questo i nonni potevano assicurare al bambino quei segni di continuità e di stabilità di cui aveva tanto bisogno.

“Una piccola fiamma”

In questi casi un buon numero di genitori sono d’accordo con i nonni o per lo meno li lasciano fare. Succede anche che i nonni desiderano una formazione e una pratica religiosa per i nipoti disabili, mentre l’atteggiamento del genitori è reticente, persino negativo o decisamente ostile. Le posizioni tra nonni e genitori possono rivelarsi molto diverse e può * accadere anche tra padre e madre. “Non direi di no, ma è mio marito che non vuole sentirne parlare!” In certi casi è “guerra aperta”, ma in altri i genitori accettano dicendo di “non voler contrariare i nonni” mentre in realtà sono contenti che siano celebrati il battesimo e la prima comunione.

I nonni possono assicurare al bambino quei segni di continuità e di stabilità di cui hanno tanto bisogno

Dietro al motivo dichiarato di “voler fare piacere ai vecchi” non c’è forse “una piccola fiamma che brucia ancora”?
È importante che questa piccola fiamma non si spenga. Inoltre il bambino, e ancor più l’adolescente, non hanno anch’essi il diritto di dire la loro?
Quando il rifiuto è categorico e “violento” – accade anche questo – la funzione dei nonni non viene annullata, ma può consistere in una “educazione ai valori” che perciò sarà tanto più importante.
La testimonianza diventa allora essenziale, mentre un conflitto aperto nell’intimità della famiglia rischierebbe di essere non solo spiacevole, ma nocivo. Tanto più che il bambino disabile è più fragile e ha perciò un bisogno particolare di pace e di sicurezza. Questa non è però una ragione per evitare ogni confronto d’opinione. Il bambino deve capire che ci sono punti di vista diversi fra gli adulti che lo circondano. Possano questi adulti esprimere i loro convincimenti nel reciproco rispetto delle persone! Il rispetto del bambino deve stare al primo posto.

Intercessori straordinari

Ci auguriamo che nonni, genitori e catechisti capiscano e sappiano accettare che un giovane disabile possa fare le sue scelte. Abbiamo visto più di una volta come il battesimo o la prima comunione di un bambino disabile, i cui genitori erano poco favorevoli, ha posto problemi a ogni membro della famiglia. La grazia di Dio, attraverso lui e la sua gioia, ha toccato il cuore di più di una persona, a cominciare da quello di un padre o di una madre straziati dalla prova!
In certi casi i nonni non potranno fare altro che soffrire in silenzio e affideranno aH amore infinitamente misericordioso del Signore l’avvenire spirituale del nipotino disabile. Una cosa è fuori discussione: ci sarà sempre qualcosa da fare. Non è la preghiera il mezzo più importante per agire? I nonni possono essere intercessori straordinari quando pregano il Signore! (OetLn. 116 )

P. Henri Bissonier, 1997

Il Padre Henri Bissonier è senza dubbio un’autorità nel campo della catechesi delle persone con handicap mentale.
Ha scritto molti libri e articoli, ha insegnato in numerose università, ha fondato e diretto Movimenti nazionali e internazionali di persone con handicap.
Ma non ha fatto solo teoria: provato, fin da bambino, nella malattia, a diciannove anni scopre, nei grandi sanatori delle Alpi, l'esclusione sociale e la desolazione spirituale del mondo dei malati.
Fin dalla sua ordinazione nel 1935, impegna tutta la sua vita di sacerdote in una lotta quotidiana per la difesa dei diritti delle persone con handicap, per il riconoscimento della loro dignità, per il loro inserimento nella vita sociale e nella comunità cristiana.
È stato il pioniere in Francia della catechesi delle persone handicappate entrando con tutta la forza della sua speranza e la sensibilità del suo cuore nel mondo triste e chiuso di un ospedale pubblico dove «vivevano» delle giovani e delle ragazze handicappate mentali.

Henri Bissonier

Sacerdote

L’aiuto spirituale dei nonni ultima modifica: 1997-12-15T17:51:08+00:00 da Henri Bissonier

Ogni mese inviamo una newsletter

Ci trovi storie, spunti e riflessioni per provare a cambiare il modo di vedere e vivere la disabilità.

Se prima vuoi farti un'idea qui trovi l'archivio di quelle passate.

Ti sei iscritto. Grazie e a presto... anzi alla prossima newsletter ;) Se ti va, quando la ricevi, facci sapere che ne pensi. Ci farebbe molto piacere.