Il libro è la storia di una ragazza eccezionale, Lorena che in un mondo carente di ideali porta una testimonianza di fede e di coraggioso superamento della malattia da cui è affetta della menomazione che porta nel corpo.
Nacque a Roma il 20 Novembre 1964 da famiglia umile e laboriosa. Visse in una borgata, la «Rustica», alla periferia della città ove l’unica struttura sociale era la Porrocchia di N.S. di Czestochowa. Fin da molto giovane partecipò all’attività della Parrocchia e si distinse per il suo dinamismo, la forza d’animo e la capacità di una grande comunicativa umana.
Da piccola le fu scoperto un tumore ad una gamba. La prima operazione consistette in un trapianto osseo nel 1974, quando Lorena aveva appena 10 anni.
Dopo l’operazione riprese, prima stentatamente, poi sempre più speditamente, a camminare.
Ella volle sempre, nonostante le sue condizioni fisiche, poter ricevere la Comunione da don Ugo Peressini, parroco di N. S. di Czestochowa, suo direttore spirituale.

Nel 76 le viene amputata la gamba: non c era altra soluzione: l’amputazione o la morte!
Nel 1981 il tumore si estende al polmone sinistro e dopo tante cure Lorena muore senza subire il trauma dell’agonia.
Nella Parrocchia Lorena iniziò a seguire il gruppo del dopo Cresima subito dopo la prima operazione, sentendo che la Messa domenicale non le bastava.
Era molto importante per la ragazza la preghiera, per permettere che Dio entrasse dentro di lei e per comunicarlo ai fratelli.
Nel 1975 entrava in un gruppo parrocchiale di ragazzi che si preparavano a diventare catechisti. È importante per Lorena il valore della comunità, avendo come modello la prima comunità cristiana. Nel suo diario scrive: «penso sempre a tutti i membri della mia comunità, inutile dirvi che voglio a tutti un bene pazzesco! (…), il comprendere che se anche imperfetti nel corpo si può amare ed essere amati… questo lo debbo a loro».
Lorena offre al Signore la propria vita e riesce non solo a superare la menomazione fisica, ma a vedere nel dolce giogo della sofferenza la luce di Dio; sempre nel suo diario scrive: «Questo è il fatto (l’amputazione della gamba) che io ritengo più imporante, oltre che più felice in tutta la mia vita».
Nel suo diario Lorena, appunta i suoi sentimenti, le sue gioie, i momenti di sconforto e quelli di fiducia nell’avvenire. Lorena scrive: «io potrò aiutare il mondo se agisco con amore, a forza d’amore, a colpi d’amore…».
Nel diario esprimeva la sua preghiera, descriveva episodi accaduti in parrocchia o a scuola, infine faceva riflessioni su problemi sociali che colpivano la sua sensibilità.
Lorena ci ha anche lasciato una cassetta registrata in cui è espresso, tra l’altro, il valore dell’amicizia, non per il proprio tornaconto, ma per il bene dell’altro

Infine di Lorena, quando è ormai consapevole dell’inesorabilità del suo male, c’è rimasto il dono di un testamento. Il suo messaggio è una professione di fede e invita i fratelli catechisti a celebrare una festa: «Vorrei che ad animare il rito fossero i miei fratelli catechisti: cantino inni di gioia perché la morte è una liberazione, è un passaggio alla vita eterna».
Ancora a distanza di dieci anni dalla morte, il ricordo di Lorena è vivo, non solo tra i suoi amici catechisti, ma tra tanti giovani che hanno ascoltato la cassetta nelle scuole, nella catechesi nei gruppi parrocchiali, nelle famiglie. La sua testimonianza ha lasciato frutti di scelte radicali per il Signore e poi ha avuto tanti effetti rimasti nell’intimo della coscienza, e conosciuti solo da Dio.

Pietro Ciampi, 1994

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.45, 1994

Sommario

Editoriale

Perché ci hai abbandonato? di M. Bertolini

Dio così lontano e così vicino

Mi sentii tradita di una mamma
Ma Lui dov’era? di G. Cosmai
A scuola con Chicco in braccio della mamma di Chicco
La fede è un incontro di J. Lebreton

Altri articoli

L’armadio dei giocattoli di M.C. Chivot
Inaugurazione di Casa Loïc di A. Mazzarotto
La tenerezza di Dio Anonimo brasiliano
Convegno sulla catechesi nell’area dell’handicap

Rubriche

Dialogo aperto
Vita Fede e Luce
Proviamoci un'altra volta

Libri

Due libri sulla psicologia, P. Vitz e P.Raab
Competere col dolore, F. Guglielmotti
Il mio cielo è diverso, F. Emer
Val la pena di vivere, U. Peressini

Val la pena di vivere ultima modifica: 1994-03-16T13:14:15+00:00 da Redazione

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