A me l’esperienza del campeggio è piaciuta perché abbiamo fatto tante bellissime cose interessanti.
Il primo giorno abbiamo fatto il mimo del «Magnificat» che è il canto di gioia della Madonna. Io, con la danza ho rappresentato la Madonna che ballava. Le persone, a vedermi ballare così bene, si sono commossi tutti e sono rimasti contenti. Anche Marina era tanto commossa ed ha detto: «Sono senza parole». Don Vito, quando stavo a ballare, in quel momento, mi ha scattato una fotografia per ricordo di questa ballerina così bravissima, per far vedere alle altre persone, quando vanno nel posto.
Un altro giorno siamo andati al mare ed abbiamo fatto il bagno e ci siamo divertiti.
Il terzo giorno siamo andati con le macchine a Castellana ed abbiamo fatto un pellegrinaggio tutti insieme in una Chiesa dove abbiamo visitato il presepe.
Un altro giorno siamo andati ad Alberobello a visitare i trulli con le automobili perché era lontano e non si poteva andare a piedi. La giornata era molto calda. Stavano i negozi aperti con tante cose interessanti; un’amica nostra che si chiama Nicla ha avuto piacere di comprare delle cosine molto carine per ricordo. Venerdì sera abbiamo fatto il festival. Nel festival alcuni hanno ballato, altri hanno cantato. Marilù, Mario, Vitino, Mario Pagliarulo, per far ridere un poco le persone, hanno fatto una scenetta: rappresentavano la moglie ed il marito che stavano vedendo la televisione che parlava con loro ed, alla fine, litigavano perché non si trovavano d’accordo.
Al campeggio stavano anche quelli di Monopoli: Vanna, Stella ed altri. Io ho cominciato a fare amicizia con le persone nuove. Le giornate erano calde e belhssime ed io mi sono divertita molto perché abbiamo fatto tante cose belle. Io aiutavo ad apparecchiare i tavoli, aiutavo le persone che si trovavano in difficoltà. Io nella stanza non dormivo sola, ma insieme con gli amici di Fede e Luce. Mi è dispiaciuto che non c’era la mia cugina Grazia.
Quando era l’ultimo giorno, io mi sono messa a piangere perché non volevo lasciare questi amici che erano tanto cari con me. A me è dispiaciuto quando abbiamo lasciato quel posto meraviglioso. Speriamo che l’anno prossimo facciamo l’altro campeggio. Io sono tornata a casa più tranquilla e più serena.
– Giuliana Loiudice (Bari), 1989
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.25, 1989
Sommario
Editoriale
E pagano pure! di Mariangela Bertolini
Articoli
Allora, si parte?! di Rita Ozzimo racconta
Tante bellissime cose di Giuliana Loiudice
Guardavano, guardavano! di Nanni
Al tepore di un amore semplice di Alberto Petri
«Voglio mostrarvi una strada» di P. Louis Sankalé
Come si organizza un campo di Barbara e Chiara
Rubriche
Dialogo aperto
Vita di fede e luce - Un cammino insieme
Le risposte dei parroci al questionario
Libri
Attività creative di Sally M. Atack
Aiutami a giocare di D.M. Jeffree
La Sindrome di Down di Cliff Cunningham