Il Battesimo di Giovanni

Nel numero III/2008 a pag. 6, la famiglia Petrone, allora amici (oggi genitori) della comunità Il Germoglio di Cardito, raccontarono come e perché presero in affidamento il piccolo Giovanni, affetto da gravi disabilità, all’epoca abbandonato nell’ospedale locale. Ebbene, ad adozione definitiva, Vito e Tina Petrone, hanno voluto fortemente che Giovanni ricevesse il battesimo.
È stata una cerimonia emozionante, in una parrocchia gremita di tutti i gruppi parrocchiali e l’intera comunità Fede e Luce Il Germoglio.
Al piccolo Giovanni ed ai neo-genitori dell’ormai loro terzo figlio tantissimi auguri! E tanti auguri anche al padrino… Chi è? Io, Lello, responsabile dalla comunità.

Lello Mele (Comunità Fede e Luce Il Germoglio).


“A casa mia starei meglio”

La mia famiglia composta da me, mio marito e un figlio di 39 anni con handicap mentale grave ha convissuto sempre anche con mia mamma che ora conta 102 anni, anzi quasi 103 a gennaio 2011. Naturalmente in questi anni la sua presenza in casa mi ha aiutato a crescere Francesco essendo entrambi molto affezionati tra loro (lei lo considera la sua ragione di vita e lui la ritiene una presenza costante che c’era e ci sarà sempre).

Quest’estate le condizioni di salute di mio marito si sono molto aggravate per una seria malattia renale e ha(o meglio abbiamo) dovuto affrontare la terapia della dialisi ospedaliera tre volte alla settimana. In conseguenza di ciò ho dovuto prendere la decisione di portare la mamma in una casa di riposo almeno per il periodo estivo. Lei, pure essendo quasi del tutto sorda e cieca, si rende ancora conto di quanto avviene nella nostra famiglia e ha accettato senza rimproverarmi nulla. Alla fine del periodo io e mio marito abbiamo avuto timore, riportandola a casa, di non poter sostenere l’impegno che questo avrebbe richiesto, ed eravamo titubanti su come comportarci. Ma durante un ultima visita all’Istituto lei mi ha guardato e mi ha detto: “lo qui sto bene, tutti mi vogliono bene, ma a casa mia starei meglio”. Questa frase ha rotto ogni indugio: siamo ritornati a casa tutti e tre e alla sera abbiamo festeggiato anche con mio figlio con una grossa torta.
E ora continuiamo insieme questo cammino superando insieme le difficoltà che si presentano.

Elisa Sturlese

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.112

Dialogo aperto n.112 ultima modifica: 2010-12-03T17:50:12+00:00 da Redazione

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