In maniera schematica possiamo distinguere quattro tipi di handicap. Bisogna però stare attenti a non classificare le persone a partire da una «etichetta». Al di là delle parole ogni persona è un essere unico , con le sue ricchezze , la sua capacità di amare e di essere amato , di dare e di ricevere , qualsiasi sia la gravità del suo handicap.

Malattie e handicap fisici

Fra le malattie più frequenti ci sono il cancro, le cardiopatie, le malattie renali, il diabete, le malattie genetiche, quelle del sangue come F emofilia e la mucoviscidosi (malattia congenita che provoca disturbi digestivi e respiratori).
L’handicap fisico può colpire il sistema locomotorio, le ossa, le articolazioni o i muscoli. L’handicap motorio può derivare da una lesione del sistema nervoso centrale. In questo caso vi si aggiungono spesso disturbi della parola e ritardo intellettivo.

L’handicap sensoriale

È quello della persona sorda o sordastra, cieca o ipovedente (con potenzialità visiva inferiore a 1/10).

L’handicap intellettivo

E quello di una persona che ha avuto un blocco dello sviluppo intellettivo e che ha poche possibilità di una vera guarigione. Le sue capacità possono invece mantenersi in campi diversi come quello affettivo, artistico o altri.

La malattia mentale

O i disturbi psichici colpiscono le funzioni superiori come l’attenzione, la memoria, ciò che viene chiamato «l’umore» (tristezza o euforia), il giudizio, l’affettività. La parola «malattia» è un termine generale che indica che c’è una possibilità di evoluzione, di guarigione e, a volte, anche di aggravamento.

Ogni classificazione ha i suoi limiti. Le malattie e gli handicap possono sovrapporsi e fondersi. Le reazioni dell’ambiente familiare, sociale, educativo e professionale rappresentano un fattore importante per il miglioramento e l’evoluzione di una persona. L’essenziale è sapere che c’è sempre la possibilità di fare qualcosa.

Un po’ di vocabolario:

Autismo: handicap globale dello sviluppo che impedisce una comunicazione normale;
Distrofia muscolare: malattia ereditaria che provoca l’atrofia progressiva dei muscoli;
Epilessia: malattia neurologica caratterizzata soprattutto da crisi convulsive;
Malattia di Alzheimer: malattia che provoca un indebolimento intellettivo progressivo (disturbi della memoria, del sonno, ecc);
Nevrosi: disturbo dell’affettività o dell’emotività (angosce, fobie, ossessioni…) di cui la persona è cosciente e che non altera la sua capacità di giudizio.
Paralisi cerebrale: è più o meno profonda e può colpire la motricità, lo sviluppo intellettivo, i sensi, il comportamento.
Psicosi: malattia mentale che turba gravemente il rapporto della persona con la realtà, e di cui essa non è cosciente.
Schizofrenia: psicosi caratterizzata da una disgregazione psichica, la perdita di contatto con la realtà, il ripiegamento su se stessi.
Sclerosi a placche: malattia cronica e lenta del sistema nervoso centrale che provoca una paralisi progressiva.
Sindrome di Down: (una volta chiamata mongolismo): anomalia genetica dovuta alla presenza di un cromosoma in più.
Spina bifida: malformazione congenita della parte terminale del midollo spinale che può portare una paralisi degli arti inferiori e disturbi degli sfinteri.
Trauma cranico: lesione che può provocare disturbi motori e/o psichici.

Vocabolario: Alcuni termini per capire meglio l’handicap ultima modifica: 1996-06-14T17:42:01+00:00 da Redazione

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