È un libro scritto con parole semplici e appassionate, un libro che, senza nulla togliere alla preci¬ sione del linguaggio scientifico, si legge con facilità e ci coinvolge profondamente. Sono storie di lotta contro la malattia. Sono quattordici storie vere, le storie di alcuni bambini e ragazzi ricoverati in uno dei maggiori ospedali pe¬ diatrici di New York per difficoltà dovute a malformazioni congenite piuttosto rare.
L’autore è un pediatra specializ¬ zato in genetica e in questo libro, attraverso il racconto delle vicen¬ de di quattordici ragazzi, ripercor¬ re le varie tappe della sua vita, dal tempo in cui era uno studente ti¬ mido e incerto fino a quello in cui la sua capacità di diagnosi e di te¬ rapia lo portarono a maggiori re¬ sponsabilità. Oggi è direttore del Center for Congenital Disorders al Montefiore Hospital del Bronx e professore associato all’Albert Ein¬ stein College of Medicine.
Ce un filo che collega queste storie e le tappe della vita del Dott. Marion, un filo che ritrovia¬ mo costante dall’inizio alla fine del libro. Questo filo è la considerazio¬ ne attenta e affettuosa non solo della malattia di ogni piccolo pa¬ ziente, ma della persona che la vi¬ ve, nella sua totalità, nelle sue ca¬ ratteristiche e nelle sue peculiari¬ tà. Ce in questo medico la fiducia costante nelle possibilità di recu¬ pero del ragazzo, c’e speranza concreta, attività e dedizione. Nel leggere le sue parole noi ci sentia¬ mo profondamente grati per il suo atteggiamento e la nostra gratitu¬ dine si allarga a tutti quei medici, purtroppo non abbastanza nume¬ rosi, che, come lui, non si ferma¬ no all’interesse e alla curiosità per il «caso clinico», ma rendono ogni incontro con il piccolo pa¬ ziente e con la sua famiglia un in¬ contro fra fratelli dove il medico mette tutte le sue forze e capacità per portare sollievo e possibilmen¬ te guarigione, e gli altri gli si affida¬ no con fiducia e lottano insieme a lui contro tutte le difficoltà, con il coraggio e la speranza che nasco¬ no sempre da un incontro valido.
Questi incontri proseguono a volte per anni durante la crescita e LO sviluppo di uno stesso paziente.
IL rapporto allora diventa più stret¬ to e maggiore la conoscenza reciproca. Il dott. Marion racconta del rispetto misto a profonda commo¬ zione che gli ispira ogni ragazzo e delle lezioni di vita che via via gli vengono date. Sono storie che parlano di fiducia nella vita, di vo¬ lontà di non arrendersi, di solida¬ rietà, di coraggio.
Al di là di ogni nostro possibile ma errato pessimismo, medici co¬ me questo, ragazzi come questi, famiglie come queste, sono in gran numero anche nel nostro paese. A loro va la nostra gratitu¬ dine e la nostra speranza.

Natalia Livi, 1993

Natalia Livi, è stata una delle storiche collaboratrici di Ombre e Luci. Ha contribuito alla rivista dal 1991 al 2004.

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.43, 1993

Sommario

Editoriale

Si fa sera di Mariangela Bertolini

Se la notte è agitata

Prima di andare a letto intervista a M.Réthoré
Se dorme male di D. Laplane
Di notte bagna... di P. Lemoine
Io grido verso te

Altri Articoli

Imparando a vivere bene con Jimmy di M.S. Tomaro
Viviamo da soli intervista a Romolo e Remo
Quando i genitori si rimboccano le maniche di Antonio e Milena
Ce l'abbiamo fatta di Milena

Rubriche

Dialogo aperto
Vita Fede e Luce
Proviamo un'altra volta

Libri

Cammino di preghiera, M. Quoist
Esploderà la vita, AA.VV.
La cinquataseiesima colonna, M.Gillini e M.Tonni
La forza del debole, E. Robertson

Il bambino che non sentiva dolore ultima modifica: 1993-06-20T10:30:24+00:00 da Natalia Livi

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