Tanti sono i motivi per dire che i nostri ragazzi hanno il diritto di ricevere il sacramento della Confermazione. Sarebbe più facile replicare con una domanda: perché no?
Ma qui si tratta di incoraggiare i genitori a desiderare che i propri figli ricevano il Sigillo dello Spirito Santo. Si tratta di trovare consolazione profonda nel sapere che i loro figli sono normali e unici agli occhi del Padre. Tutti siamo suoi figli amatissimi in modo particolarissimo.
La Confermazione è uno dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, assieme al Battesimo, all’Eucarestia e alla Riconciliazione. Il Diritto canonico prevede per tutti i battezzati il diritto a ricevere i sacramenti dell’iniziazione cristiana. Ci deve essere un motivo straordinariamente serio perché i nostri ragazzi non ricevano la Confermazione, soprattutto se hanno già superato i vent’anni, la loro esistenza si è in qualche modo stabilizzata e vivono un cammino ecclesiale dentro una realtà cristiana come Fede e Luce.
Una persona in imminente pericolo di vita ha diritto alla Riconciliazione sacramentale, alla Cresima, all’Unzione dei malati, all’Eucarestia e in certi casi anche a celebrare il Matrimonio sacramentale.
Anche i nostri ragazzi, che hanno ancora una vita davanti a sé, hanno un diritto altrettanto forte al sacramento della Cresima che li fortifica nella chiamata ad essere testimoni di Gesù, costruttori di comunità e ad affrontare la vita e le sue croci con pazienza, letizia e coraggio.
In questo sacramento la Chiesa dichiara un’incorporazione più piena nella comunità ecclesiale. Si può negare questa evidenza e questo dono ai ragazzi, che sono al centro di Fede e Luce, un’associazione laicale riconosciuta dalla Chiesa? La Cresima per i ragazzi è anche il riconoscimento della loro vocazione ecclesiale ad essere membra vive di Fede e Luce. La Chiesa, cresimando i ragazzi, conferma anche Fede e Luce nel suo carisma di fraternità di amici fedeli a Gesù e tra di loro.

Si potrebbe obiettare
Si potrebbe obiettare che i ragazzi non hanno la piena libertà e consapevolezza di un adulto. Ma questo ragionamento rischia di negare in loro un minimo spazio di libertà e di responsabilità. Proprio della libertà umana è essere limitata e ferita: la nostra libertà è più ferita dal peccato, la loro più dalla malattia. Un’altra domanda: siamo sicuri che in loro, anche nei casi di malattie più gravi, questa libertà e questa consapevolezza siano del tutto assenti? La Chiesa, per prudenza e carità, non ne nega un lumicino neanche a una persona in stato vegetativo permanente.
Chiediamoci ancora: possiamo negare che i ragazzi, pur avendo già ricevuto il Battesimo, non abbiano più bisogno della grazia sacramentale e dei doni dello Spirito Santo? Già ricevono l’Eucarestia, che è il sommo dei sacramenti, e non crediamo che ciò sia inutile. Ma soprattutto ricordiamoci che la grazia di Dio si misura sui nostri bisogni più che sulla nostra libertà, capacità e meriti. Dei sacramenti abbiamo bisogno tutti, e spesso non siamo consapevoli della loro grandezza e del bene che ci fanno. E anche i nostri ragazzi ne hanno bisogno, e forse non meno di noi. Tocca a noi cristiani, che stiamo loro vicino (genitori, parrocchia, Fede e Luce), interpretare questo bisogno spesso inespresso, dargli voce ed esaudire questa necessità.

“Lasciate che i piccoli vengano a me”
Per i nostri ragazzi valgono in modo particolare due affermazioni di Gesù: «Lasciate che i bambini vengano a me» e «Non scandalizzate i piccoli».
I nostri ragazzi sono piccoli che noi possiamo tenere separati da Gesù se applichiamo loro la nostra concezione di sacramento della Cresima come qualcosa da meritare e da comprendere teologicamente: un premio a un corso di catechismo ben fatto.
E chi li può meritare i doni dello Spirito Santo? Noi, forse, possiamo meritare poco i sacramenti per i nostri peccati e perché siamo superficiali davanti ai doni di Dio. Ma i nostri ragazzi hanno meno di questi demeriti e, quindi, è ancora più ingiusto non concederli loro. Rischiamo di scandalizzare i nostri piccoli ritardando sine die il momento in cui Gesù si dà a loro in questo dono.
Neanche si può dire che i ragazzi non abbiano bisogno della Cresima perché tanto non fanno peccati. Ma anch’essi ne fanno, magari non gravi. Hanno le loro cadute, i loro rimorsi e colpe e hanno bisogno di essere risollevati. Si vede come il sacramento della Riconciliazione fa bene anche a loro. E così fa bene la Confermazione. Essa è il segno indelebile con cui Gesù dice ti amo senza fine: «Sul tuo cuore marchio a fuoco, nuovamente dopo il Battesimo, il segno che io sono tuo e tu sei mio».

Ma è vero che non capiscono la Cresima?
Ma è poi vero che i ragazzi non capiscono la Cresima? Anche noi adulti facciamo fatica a comprenderla. Piuttosto occorre ricordare che un sacramento avviene in una liturgia, è un’azione cultuale e non è un atto dell’intelletto che si isola su un contenuto teologico. La Cresima è qualcosa che si vive. E abbiamo visto come nella liturgia i ragazzi hanno sentito la novità e il significato del momento. Hanno intuito la serietà e la solennità, la bellezza e l’unicità dell’evento. A loro modo si sono preparati e al momento giusto erano pronti a cogliere quello che avveniva attorno a loro e in loro. Quello che è veramente essenziale è curare al meglio la liturgia, preparare i ragazzi all’incontro personale con lo Spirito nelle mani del Vescovo. E preparare il Vescovo a un momento di così toccante e significativo, anche per lui.

La Cresima ai ragazzi è anche un dono per gli “altri”
Abbiamo il compito di dare fiducia ai ragazzi e ai loro genitori quando vediamo che le famiglie hanno bisogno della grazia della Cresima e che il Signore vuole donarsi a loro. Abbiamo la chiamata a fare vivere alla comunità parrocchiale in cui siamo inseriti la consapevolezza che arriva il momento di accogliere i ragazzi come pieni membri della Chiesa. Siamo sollecitati a credere che i nostri ragazzi hanno spazi di crescita nella testimonianza del mistero di Gesù crocifisso e risorto. Loro nei fatti più che a parole sono immagine della Chiesa crocifissa con il suo Sposo, in attesa della resurrezione della carne e della piena libertà dei figli di Dio.
La Cresima ai nostri ragazzi é un atto di fede, speranza e carità che noi facciamo. È continuare a ricordare che al centro di Fede di Luce c’è il Signore e i suoi fratelli e non le nostre buone opere e i nostri meriti. Vedremo i frutti di questo sacramento nella rinnovata vitalità delle nostre comunità, nella speranza che Fede e Luce testimonia e nel nostro amore incondizionato alla vita.
I sacramenti sono dono alla persona perché portino frutti per gli altri. La Cresima ai ragazzi è un dono per gli altri. È un regalo che il Padre fa anche ai genitori, agli amici e alla Chiesa. E le grazie si accolgono con umiltà, gratitudine… e un pochetto di sudore per preparare la liturgia e i ragazzi a vivere al meglio l’incontro permanente con lo Spirito Santo.

– Padre Luciano Larivera, 2008 (n.101)

L'archivio di Ombre e Luci

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.101

Dossier Catechesi

Oggi le persone con handicap sono sempre di più integrate nella Chiesa. Ma quanti sforzi e quanta speranza sono ancora necessari affinché trovino il loro posto naturale nelle parrocchie e ricevano la vita di Dio... continua

Riflessioni

Al primo posto di Stefano Desmazieres
Pietre di paragone di Padre Joseph Mihelcic s.j.
Abbiamo tutti bisogno dei sacramenti di Padre Luciano Larivera
La tua Parola è per tutti di Lucia Bertolini
Dio non fa differenze di Marie Hélène Mathieu

Percorsi

Catechesi anche per le persone autistiche di Henri Bissonier
Come preparare al sacramento di Paul Gilbert
Confessione di Tana Pelagallo
Il nostro cammino di Tommaso Bertolini
Catechesi facilitata di don Andrea Lonardo
Come rendere viva la messa di Padre Noel Simard

Testimonianze

Temevo di non essere accettata come catechista di Gaia Valmarin
Vieni, spirito di vita di Silvia e Monica
Ho camminato vicino a Marco di Roberta Tarantino
La loro e la nostra cresima di Pietro Vetro
Tenendoci per mano di Luca Dominici
...E aspettò che ci accorgessimo di lui di don Vito Palmisano

 

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Sono spesso criticati o presi in giro dalle mamme per la loro incompetenza nell’accudire un figlio appena nato; sono giudicati severamente dalle mogli più buone quando, invece di rimproverare, si fanno partecipi del chiasso o del disordine al momento di andare a tavola... continua

Abbiamo tutti bisogno dei sacramenti ultima modifica: 2008-01-22T10:43:22+00:00 da Padre Luciano Larivera

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