“Quando ci decidiamo a far fare la cresima ai ragazzi?”… questa la domanda posta da Patrizia, la mamma di Federico, ad una riunione di comunità a ottobre del 2006.

Era già un po’ di tempo che la nostra comunità di Fede e Luce di S.Croce si era messa in moto per poterle dare una risposta positiva: l’anno prima avevamo iniziato un cammino di preparazione al sacramento, grazie alla disponibilità di Don Emilio, sacerdote della parrocchia e, all’epoca, nostro assistente spirituale, e di Enzo, catechista.
Don Emilio, cui era stato affidato Federico, aveva però mille impegni e spesso non riusciva ad avere il tempo necessario per gli incontri.
Enzo, invece, aveva dedicato moltissime energie al suo compito, con incontri periodici e costanti e, come coronamento di un anno di cammino, aveva pensato di portare Marco e Michele alla GMG a Colonia. Purtroppo la pessima organizzazione del posto aveva avuto contraccolpi negativi su Michele, che non aveva retto davanti a tanta confusione ed era tornato in Italia senza volere più sentir parlare di chiesa, preti, ecc.

Ora si presentava nuovamente l’esigenza di avvicinare i nostri ragazzi al sacramento, di introdurli alla vita cristiana adulta, ed era proprio una mamma a interrogarci tutti.
Ma come fare? Come mantenere l’intensa esperienza che Michele, Marco e anche Federico avevano fatto l’anno precedente e arricchirla per poter arrivare pronti davanti al Signore?

In quei giorni era giunto nella nostra comunità un nuovo assistente spirituale, Padre Luciano, che immediatamente aveva dimostrato una grande sensibilità verso Fede e Luce e le famiglie dei ragazzi in particolare; il suo arrivo si dimostrò provvidenziale. Insieme a lui pensammo che tutta la comunità avrebbe potuto fare un cammino spirituale per accompagnare Federico, Marco, Michele e Daniele (che nel frattempo si era aggiunto) verso il sacramento della cresima, e quale momento migliore di vivere una tale esperienza se non nelle giornate in cui già sapevamo di ritrovarci tutti insieme, le nostre casette?
Aiutandoci così con il carnet de route, lo strumento che utilizziamo spesso come traccia per i nostri incontri, abbiamo iniziato un cammino con gli “amici di Gesù”: ogni volta abbiamo conosciuto meglio Giovanni, poi Pietro, poi Giuseppe e Maria e così via, sempre ricordando ai ragazzi la strada che stavamo tutti insieme percorrendo.

Parallelamente a queste giornate, abbiamo vissuto dei momenti più particolari, comunitari e singoli.
Abbiamo dedicato una giornata alla Messa, nella cappellina della nostra parrocchia, dove Padre Luciano ha spiegato tutti i segni liturgici che vediamo e le preghiere che recitiamo ogni domenica, spesso senza nemmeno conoscerli bene.
Poi abbiamo dedicato un week-end alle confessioni. In un cerchio serale è stato spiegato cosa ci accingevamo a fare: uno di noi si è sporcato con il fango (il peccato) e poi ha chiesto ad un amico di pulirlo, ma questi si è sporcato anche lui. Quindi è stata portata dell’acqua limpida (la confessione) che ha lavato via tutte le impurità. I ragazzi osservavano attentissimi. Il giorno dopo ci siamo tutti confessati: amici, ragazzi e genitori.
Singolarmente invece si è pensato di far conoscere ad ognuno dei ragazzi il santo di cui porta il nome. L’idea iniziale era di far loro visitare la chiesa omonima (Marco da S. Marco, Daniele da S. Daniele), per mostrare le immagini del santo, raccontare la sua vita e chiedere la sua intercessione per le cresime che si avvicinavano. Purtroppo con Federico e Michele non era facile perché a Roma non esiste né la chiesa di S. Michele né quella di San Federico! Si è deciso così di puntare su altre affinità: a Federico piace lavorare il legno, quindi si è optato per S. Giuseppe dei Falegnami, per Michele si è pensato di andare a Castel S. Angelo, dove la statua dell’Arcangelo Michele sovrasta tutta Roma.

Infine si è cercato di coinvolgere le famiglie, cui abbiamo chiesto di pregare regolarmente con i loro figli. Due settimane prima del grande momento, ai ragazzi è stato dato l’incarico di recitare cinque Ave Maria: una per ognuno dei loro compagni che si stavano avvicinando alla cresima, una per il loro vescovo ed una per la loro comunità.

I ragazzi hanno sicuramente beneficiato di questo cammino, prova ne sia il fatto che Michele, che all’inizio non ne voleva sapere, alla fine ha chiesto lui stesso di poter ricevere il sacramento!

Pochi giorni prima della liturgia della cresima abbiamo incontrato il vescovo del Settore Nord, Mons. Dieci, per spiegargli la situazione della nostra comunità e, in particolare, dei ragazzi che stavano per ricevere il sacramento. Don Enzo (lui preferisce farsi chiamare così) è stato immediatamente molto disponibile, arrivando a promettere che sarebbe venuto anche nel caso ci fosse stato un solo ragazzo presente (c’era sempre la possibilità che uno di loro ci ripensasse!).

Si è inoltre organizzato un incontro coi genitori, in cui abbiamo insieme deciso come si sarebbe svolta la liturgia (come si entra in processione, chi fa le letture, chi fa le preghiere, cosa portare all’offertorio, chi invitare) e la festa successiva. Particolare attenzione abbiamo voluto dedicare alla liturgia: era il momento più importante e tutti volevamo che fosse perfetto. Desideravamo che i ragazzi, e tutta la comunità, ricordassero quei momenti a lungo.

E finalmente è arrivato il gran giorno.
La comunità si è divisa in piccoli gruppi ed ha partecipato ai preparativi a casa dei ragazzi, aiutandoli a vestirsi e recandosi insieme a loro in parrocchia; laggiù ci ha raggiunto il vescovo che, dopo aver ricevuto un piccolo regalo da parte di tutti (una stola decorata con le impronte delle nostre mani), si è intrattenuto un poco con i ragazzi e i genitori.

Poi è iniziata la liturgia; caso ha voluto che quel giorno si ricordasse il battesimo di Gesù. È difficile descrivere tutto quello che si è provato: la chiesa piena (per l’occasione, ci avevano raggiunto molti amici di Fede e Luce e la comunità di S. Valentino era al gran completo), la gioia dei presenti, l’orgoglio dei genitori, la felicità dei ragazzi, Federico per la prima volta in giacca e cravatta, Michele che, piuttosto agitato per l’emozione, si tranquillizza nel momento in cui il vescovo gli amministra il sacramento, Daniele che si strofina la fronte e annusa il profumo dell’olio santo, la commozione del padre di Marco, Gianluca che per la prima volta fa il chierichetto, accompagnato e guidato da Padre Luciano, l’urlo di Brunella al momento dell’invocazione dello Spirito Santo, le carezze di Don Enzo ai ragazzi che venivano a fare la comunione, Roberto che guida il vescovo dicendogli cosa fare e cosa leggere.

Tutti i presenti sono rimasti molto colpiti, sia che appartenessero a Fede e Luce o che vi si accostassero per la prima volta. E’ stata una liturgia di tutti, cui tutti hanno collaborato, amici, genitori e ragazzi… e tutti hanno percepito che si era arrivati a questo giorno dopo un lungo cammino insieme.

Ora troveremo un modo per continuare la strada intrapresa, in modo che questi nostri ragazzi, accolti tra i cristiani che vogliono essere adulti, possano trovare un ruolo sempre più attivo nella nostra Chiesa.

Pietro Vetro, 2008

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La loro e la nostra cresima ultima modifica: 2008-01-12T12:10:50+00:00 da Pietro Vetro

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