In una recente occasione formativa proposta dalla diocesi di Roma ai catechisti, con il titolo “Le abilità che includono”, religiosi e laici, professionisti e amici sottolineavano il valore della persona con disabilità all’interno della comunità cristiana e la necessaria solidarietà tra i componenti di una comunità che, proprio se cristiana, per principio non si scelgono, non si dividono per categorie, che sono solidali gli uni con gli altri anche in quanto fratelli nello stesso Battesimo.

La Chiesa, sottolineava don Andrea Lonardo, battezza senza distinzione di età, salute, capacità cognitiva, condizione sociale… perché sa che la Grazia che ne deriva è fortemente necessaria all’essere umano; quel Battesimo racchiude una promessa di salvezza che offre dignità a prescindere dalle abilità che possiamo avere e o no.

Ma impegna la comunità ad essere pienamente solidale nelle varie esperienze che la vita ci chiama a vivere e la disabilità, ricordava nella medesima occasione il dott. Riva dell’Ass.ne l’abilità, non è una malattia che richiede solo risposte ad hoc, ma una condizione umana che richiede molte risposte ordinarie. Risposte ordinarie e solidali sono anche quelle per cui quest’associazione è riuscita a creare una rete di famiglie che supportano altre famiglie per un tempo di sollievo, ad esempio nel fine settimana, prendendo con sé il figlio con disabilità. E continuava sottolineando che, alla sofferenza ineludibile che pervade i genitori al primo comunicato della problematiche del figlio, l’unica possibilità è provare a dare un significato a quella sofferenza: e questo significato non basta sia il medico o lo psicologo o l’insegnante a darlo… occorre sia anche dato dagli amici e dal resto della comunità (“da un prete, da un amico”, chiedeva appunto una mamma), come fratelli più che come volontari.

Perché l’identità di quel bambino e della sua famiglia abbia il suo significato, la sua narrazione, il suo tempo e il suo spazio, nella storia di salvezza di cui facciamo parte.

Cristina Tersigni, 2017

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.137

Inclusione: solidarietà ordinaria ultima modifica: 2017-03-16T12:59:14+00:00 da Cristina Tersigni

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