Carissima Mariangela, ricordi quando ti avevo scritto che eri stata scelta dal Signore? “Non voi avete scelto Me, ma Io ho scelto voi”(Gv 15,9-17). Ne era prova significativa il tuo vissuto ma… anche le date che ti riguardano: la nascita il giorno di San Giuseppe, il ritorno al Padre la festa dell’ Ascensione, il commiato sabato nel giorno della Visitazione di Maria (ancora più incredibile con quel Magnificat che tanto ha caratterizzato la tua vita, e porti pure il nome di Maria…).

Fin dal tuo ingresso al Nazareth in 3° media sei riuscita a farti amare ed apprezzare oltre che dalle insegnanti da noi compagne di classe, dapprima per la semplicità da te manifestata pur con la bellissima famiglia descritta dalle Madri, poi per l’equilibrio e la forza di carattere con cui hai affrontato la perdita improvvisa e prematura del tuo carissimo Papà e la difficile situazione venutasi a creare. Nel ginnasio eri fra le “cocchette” della prof. Cardinali ma questo ti infastidiva. Con grande sensibilità cercavi di aiutarmi a superare la mia timidezza e i miei complessi invitandomi a casa tua, dove mi è rimasta impressa la Tua grande Mamma.

Abbiamo frequentato insieme la facoltà di lettere ma lavorando contemporaneamente non ci è stato possibile studiare insieme con mio grande rammarico perché con la tua calma saresti riuscita a frenare la mia emotività. Successivamente abbiamo entrambe insegnato al Nazareth ma purtroppo in tempi diversi.

Si dice che il simile cerca il suo simile, e il tuo matrimonio con Paolo mi ha dato molta gioia: lo conoscevo così intelligente e spiritoso fin dall’Università. Siete stati una coppia esemplare anche per Chicca dando vita ad una bella famiglia.

Nei momenti di sofferenza mi ha aiutato e mi ha commosso la tua solidarietà: così è stato quando, nel 1975, abbiamo perso le gemelle per la malasanità e nel 2011 per l’incidente che al nostro figlio Paolo è costato la paralisi del braccio e della mano destra.

A innumerevoli mamme e papà, grazie a Fede e Luce, hai potuto ridare coraggio e fiducia, asciugare le lacrime! Anch’io personalmente ti sono tanto grata e non potrò mai dimenticare che zia Matilde è morta serena lasciando mia cugina Francesca più matura e abbastanza autonoma, malgrado la perdita delle due sorelle più giovani.

Della classe sei quella che ha volato più alto sia spiritualmente che socialmente: non per niente hai ricevuto il Premio Donna 2002 e ci hai tenuto far passare tutto sotto silenzio.

Rimarrai sempre nella nostra memoria e nel nostro cuore con “il bello, il profondo, l’azzurro nel sorriso dei tuoi occhi” come aveva scritto Giovanna Alfano che ti ha preceduto di poco più di un mese nella casa del Padre.

Ricordati di noi che ti abbiamo voluto tanto bene e facci sentire, carissima Mariangela, che sei scomparsa dalla nostra vista ma non dalla nostra vita e che ci aiuterai sempre nel cammino che ci resta da percorrere prima di ricongiungerci nella casa di Dio Padre Amore misericordioso.

Franca Forti Bulferi, 2014

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.128

Il sorriso dei tuoi occhi ultima modifica: 2014-12-15T13:20:23+00:00 da Franca Forti Bulferi

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