Numero coraggioso!

Vi abbraccio tutti con par- ticolare affetto e una fitta al cuore per la scomparsa di Ni- cole….
Il numero ultimo è vera- mente coraggioso perché parlare esclusivamente delle gravi malattie degli anziani è sinonimo di apertura, capaci- tà di stare di fronte a questi grandi drammi, senza negarli o sminuire la portata; ma per poterli vivere e condividere con la convinzione che non siamo soli, che Cristo è vicino a “loro” e a noi e che non dobbiamo “temere” ma te- nerci per mano e volerci be- ne, perché questa è la medici- na indispensabile per vivere e poi … se ci fidiamo qualcuno ci dà la forza, la tenacia, la fi- ducia ogni giorno.
Scriverlo è facile, special- mente in una bella mattina piena di sole di fronte al pa- norama di una bella collina, ma vivere questa fede nell’a- more provvidenziale di Dio non mi riesce quasi mai… So- no sempre rigida e troppo ambiziosa nei confronti del mio figliolone (quasi 30 anni). Vorrei che Andrea fosse “ec- cellente” in qualcosa che compensasse, in fondo, il mio orgoglio ferito di madre anco- ra troppo egocentrica… Que- sto finale lo dimostra bene!
Grazie ancora per il bene che diffondete e un grande abbraccio a tutti.
Silvana Zamperoni


Vi ringrazio per quello che fate

Personalmente, leggendo il “nostro” giornalino, mi sento sempre commossa ed arricchita e chiamata a rive- dere i miei comportamenti, nel pensiero e nell’agire. Ras- sicurata e confortata, anche.
Soprattutto, sono convin- ta che Ombre e Luci sia un mezzo importantissimo per continuare ad affermare l’im- portanza di ogni PERSONA concepita, come creatura di Dio — per chi si dice credente — e quindi risorsa per un cam- mino sempre più alla luce del- le Beatitudini, per ognuno di noi ed un richiamo continuo alla condivisione ed alla reci- procità; ma, ugualmente, per chi non crede, PERSONA ric- ca di quei valori, semplicità, trasparenza ed accoglienza, fra i primi, che sono esempio per tutti.
Nell’ultimo numero… il sa- luto a Nicole, tanto cara e preziosa! Come tanti ormai della prima ora di Fede e Lu- ce, la penso e li penso, felici, là, insieme, che ci accompa- gnano con Amore.
Ed ho trovato molto inte- ressante tutto ciò che avete pubblicato circa l’Alzheimer: è un problema che anche molti di noi qui hanno vissuto o vivono oggi con un genito- re o un familiare. Le diverse esperienze mi sembra possa- no mitigare quei dubbi e quel- le sofferenze del cuore che in- sorgono quando si ama una persona e la si vede così tra: sformata e non si sa che stra- da prendere.
Lucetta Battilani (Parma)


Accolgo l’invito…

…a “discutere” sulla pro- posta di Stefano Artero nella sua lettera nell’ultimo numero di Ombre e Luci. Che fare quando ci si ritrova in gruppi Fede e Luce che, anno dopo anno, invecchiano per l’età dei componenti e, senza ricambi o nuove entrate sensibili, sem- brano inaridirsi? Stefano pro- pone di dividere la comunità in “gruppetti” destinati ad entrare in altre comunità, più vitali, si intuisce. Non sarei d’accordo, è una soluzione che di fatto si basa su molte separazioni e una fine che provocano dolore e disorientamento. Perché non porsi invece tutti insieme il pro- blema e vedere quali passi fare, cosa inventare, come muover- si per ridare vita e colore a ciò che sembra spento? Vorrei fa- re anche un’altra proposta su cui eventualmente discutere. Quando una comunità si sente abbastanza sicura dei valori che la sostengono e ha un po’ di entusiasmo perché non pro- vare ad inserirsi ad entrare in relazione con la comunità par- rocchiale che la ospita? È una cosa tutt’altro che facile ma forse vale la pena dedicarvi qualche pensiero.
Lucia B.


Testimoni della fedeltà

Ho appena vissuto una bel- la esperienza a Pontelambro(Erba) attorno alla morte di Davide Schiatti, figlio di Mario, cofondatore di Fede e Luce con don Dario Madaschi, con noi già a Ginevra nel 1983!
Da cinque anni, Davide non usciva quasi più dalla sua stanza e si lasciava curare so- lo dal papà.
È morto di un’emorragia interna nel suo letto. I genito- ri sono meravigliosi, davvero dei bei testimoni della fedeltà e della grazia del sacramento del matrimonio!
Il funerale era “profondo” e un’ora di pace. Don Marco Bove ha trovato le parole giu- ste. La presenza di tanti amici fedeli mi ha toccato il cuore.
Lì si sentiva veramente il cuore di Fede e Luce. Mi vo- gliono bene e mi fanno senti- re come un loro fratello. Pos- so parlare con loro, subito, con il cuore aperto e loro ac- cettano benevolmente anche proposte di cambiamento. Il lungo viaggio e i tanti chilo- metri affrontati per loro non mi costa fatica. Ora vado a ce- lebrare la Messa prefestiva in una chiesa troppo vuota. Ma il mio cuore d’amico è collegato con voi, con Maria e Gesù e così si riscalda anche in mezzo all’indifferenza crescente dei battezzati attorno a noi. Un abbraccio molto forte!
Padre Klaus Sarbach

Padre Klaus ci manda due testi letti durante il funerale di Davide

Sogno – Speranza Amore

Quando una persona capisce, che non riesce quasi più a sognare, cerca qualcosa di nuovo per ridare un senso alla propria esistenza.
La trova nella speranza.
La speranza non è un sogno ma può aiutare ad andare avanti.
Quando cominci a capire che stai perdendo anche quella allora si che diventa duro credere in qualcosa.
Te la prendi con tutte e con tutti, vai in crisi e ti chiudi in te stesso pensando solo in negativo.
E allora cosa fai?
Piangi…
Il pianto ti aiuta a capire che non sei più solo nella tua vita in salita.
L’amicizia ti fa ritrovare l’amore che è molto più importante dei sogni e della speranza.
Mario Schiattipapà di Davide

E chi lo cura Mario?

Un uomo che vive per suo figlio da anni e non dorme più o dorme poco perché quando dorme ha gli incubi… se non dorme, non può nemmeno sognare ed allora si sueglia la notte per pensare cosa è meglio fare per Davide: migliorare le terapie, i tempi di somministrazione, l’alimentazione, il modo di rapportarsi con lui e così ha inventato un modo nuovo di fare il padre, l’educatore, il fisioterapista, l’infermiere ed altro di più. Ma che fatica! E chi lo cura Mario?
Dott. Ambrogio Rigamonti, amico medico

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.92

Sommario

Editoriale

Campane a festa di M. Bertolini

Iperattività

Un bambino complicato di Daniele e Luigina
Cos'è l’iperattività cura di P. Stacconi
Come in trappola di Laura
Incontrarsi sul Dojo di M. Palermo e M. Di Luigi
Come far comportare bene mio figlio? di Cordula Neuhaus

Altri articoli

Questi bambini sono intoccabili di I. Casullo
Dialogo aperto
Sul tetto del mondo senza muovere un passo di M. Bartesaghi
Un «atto» di gioia... in prosa e altro di M. Martelli
Il dono più sincero è il dono di sé di N. R. Cortez

Libri

Elogio alla bruttezza, L. Freseura
Brutta!, C. Briscoe
L'amico speciale
La scoperta dell’alba, W. Veltroni
La stanza dell’orso e dell’ape, M. F. Celani e P. Miotto
Giochi per ridere - Recensione

Dialogo aperto n.97 ultima modifica: 2007-03-02T16:11:56+00:00 da Redazione

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