Un famoso psichiatra è alle prese con le famiglie di alcuni ragazzi con problemi psicologici di disadattamento e si trova nella difficoltà di non sapere che strada prendere per curare i loro figli, quando ha un’intuizione: fare di loro l’equipaggio di una barca a vela che ha come obiettivo quello di raggiungere entro i termini di tempo molto stretti alcuni porti del Mediterraneo. Decide allora di affidare l’equipaggio e la barca ad uno skipper dal grande passato velico ma caduto in disgrazia, che riesce a coinvolgere promettendogli, in caso di compimento della missione, la barca stessa.

Parte quindi questa «crociera terapeutica» in cui lo skipper (Claudio Amendola) deve darsi da fare non solo con le sue antiche armi del mestiere e cioè timone, vele e scotte, ma soprattutto deve inventarsi educatore-allenatore-psicologo-comandante per ottenere che il suo particolare equipaggio riesca ad imparare come si porta una grossa barca a vela.

Andando avanti nel film impariamo a conoscere i novelli marinai: sono quelli che per la società rappresentano dei «casi» come il depresso, la cleptomane, il violento, l’anoressica e soprattutto il ragazzo down. Il soprattutto è dovuto al fatto che l’interprete di quest’ultimo ruolo è Daniele Cogliandro un ragazzo delle comunità di S. Gregorio-S.Silvia di Roma ma soprattutto (lo ripeto) è un mio amico.

È la prima volta che mi capita di vedere un film al cinema spalla a spalla con uno dei protagonisti, di conoscere i retroscena e gli aneddoti del «dietro le quinte» attraverso l’esperienza di uno dei protagonisti, di sentire raccontare i tempi e i modi delle scene e delle lavorazioni da uno dei protagonisti, ma soprattutto è la prima volta che mi capita di essere amico di uno dei protagonisti di un film. Perché Daniele è a tutti gli effetti uno dei protagonisti di «Sottovento»: è spessissimo in scena, viene diverse volte ripreso in primo piano, recita diverse battute e ha ben due scene incentrate su di lui: in una in cui da attore consumato rappresenta una crisi di fiducia del suo personaggio che vive male la propria lentezza nell’apprendimento della pratica velica al contrario dei suoi compagni di viaggio che imparano molto in fretta; nell’altra nel corso dell’im- mancabile tempesta che sorprende la «nostra» barca, viene a trovarsi in grande difficoltà tanto da essere improvvisamente proiettato in mare (per questa scena ha avuto addirittura la controfigura) per poi venire recuperato da un elicottero.

Il mio giudizio sul film è influenzato dalla presenza di Daniele, quello sulla sua prova d’attore (per me notevolissima) è influenzato dalla nostra amicizia, mi sento invece di giudicare l’esperienza che Daniele ha avuto l’opportunità di vivere come molto positiva: ha potuto dare soddisfazione al suo carattere esuberante e voglioso di fare, ha fatto parte con pieno titolo del mondo dello spettacolo per qualche mese, ha conosciuto molti nuovi amici (con alcuni è anche rimasto in relazione) in una situazione particolare come il set di un film, con loro ha lavorato, ha scherzato e ha vissuto diverse settimane contribuendo in maniera determinante a costruire un’atmosfera di grande allegria e serenità; ha fatto una bella vacanza (il film si è girato tutto su una barca che toccava posti di mare splendidi) e ha guadagnato anche qualche lira con il suo lavoro.

Ora non so se la sua carriera di attore di cinema proseguirà o se Daniele tornerà tra noi «poveri mortali», ma ho già potuto vedere da come ha reagito alla «notorietà» che per lui la cosa non è poi così importante, quello che ha fatto lo ha vissuto con grande naturalezza e allo stesso modo ha già ricominciato a fare vita «normale», speriamo soltanto che per i «ruoli» da protagonista in mimi e recite che le nostre comunità gli proporranno non ci chieda di trattare con il suo agente.

Filippo Ascenzi, 2002

Titolo: Sottovento
Data uscita: 15/06/2001
Produzione: Gianni Minervini per A.M.A. Film, Rai Cinema
Distribuzione: Nexo
Durata: 91′
Regia: Stefano Vicario
Sceneggiatura: Stefano Vicario, Giovanna Koch, Ennio Guarnieri
Musiche: Luca Colombo
Cast: Claudio Amendola (Paolo), Anna Valle (Francesca), Emanuela Barilozzi (Pamela), Gabriele Boccia- relli (Andrea), Daniele Cogliandro (Pippo), Vincenzo Crivello (Enzo), Benedetta Massola (Sabina), Antonello Morroni (Domenico), Mariano Sigillo (Il professore), Rosa Sironi (Rita), Francesco Venditti (Tony)

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.75

Sommario

Editoriale

Vogliamo andare avanti? di M. Bertolini

Autismo e comunicazione facilitata

Come Michele è uscito dalla sua fortezza di T. Rendina
Intervista Francesca Benassi di T. Cabras

Altri articoli

Fotoconcorso: I più piccoli a Lourdes
I miei "Piccoli Principi" di C. Cornacchione
I Condomini Solidali di Tea Cabras
Paola è venuta ad abitare con noi - Comunità Nicodemo di B. Ghislandi e U. Di Carpegna
Sottovento, Un film da vedere di F. Ascenzi
Grazie Ingrid di Paolo Salvini
Handy Cup di Redazione

Rubriche

Dialogo aperto

Libri

La ragazza porcospino, Katja Rohde

Sottovento: un film da vedere – Recensione ultima modifica: 2001-09-27T09:55:09+00:00 da Filippo Ascenzi

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