È un libro breve, ma straordinario! Una giovane donna autistica per lunghi anni è considerata disabile mentale grave, mentre in realtà è dotata di una intelligenza al di sopra della media e all’insaputa di tutti ha raggiunto una cultura straordinariamente sviluppata. Ma nessuno l’ha capito finché non ha potuto esprimersi attraverso la «comunicazione facilitata». In queste pagine Katja racconta la sua sofferenza, le sue gioie, i suoi desideri e, in uno stile molto personale, inventa delle fiabe. Nei capitoli finali, la testimonianza della madre è appassionante. Katja nel suo libro nomina più volte Dio e questa è una prova in più che non bisogna rinunciare ad accostare gli autistici all’esperienza religiosa.
– P. Henri Bissonier, 2001
(O. et L. n. 134)
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.75
Sommario
Editoriale
Vogliamo andare avanti? di M. Bertolini
Autismo e comunicazione facilitata
Come Michele è uscito dalla sua fortezza di T. Rendina
Intervista Francesca Benassi di T. Cabras
Altri articoli
Fotoconcorso: I più piccoli a Lourdes
I miei "Piccoli Principi" di C. Cornacchione
I Condomini Solidali di Tea Cabras
Paola è venuta ad abitare con noi - Comunità Nicodemo di B. Ghislandi e U. Di Carpegna
Sottovento, Un film da vedere di F. Ascenzi
Grazie Ingrid di Paolo Salvini
Handy Cup di Redazione
Rubriche
Libri
La ragazza porcospino, Katja Rohde
La ragazza porcospino – Recensione libro
ultima modifica: 2001-09-20T11:28:02+00:00
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