In una delle prime pagine del libro un ragazzo paraplegico chiede alla nuova insegnante: «Resta con noi o se ne va anche lei?» A questa domanda, che facilmente ne rievoca un’altra più famosa:

«Volete andarvene anche voi?», l’Autrice ha risposto: «No, resto» e per restare si è battuta ed ha lavorato con altri colleghi per dieci anni all’interno di una scuola statale. È quindi con grande rispetto ed attenzione che si deve leggere la sua testimonianza.

Elena Corsani ha lavorato all’organizzazione di un corso sperimentale per handicappati motori in una scuola media superiore di Torino che, con una piccola scuola di Crema, è l’unica ad occuparsi dell’inserimento degli handicappati ultraquattordicenni nella formazione scolastico professionale.

È veramente interessante ed utile quindi seguire, nel racconto dell’Autrice, la nascita dell’iniziativa, i criteri ispiratori, l’organizzazione delle ore di lezione, i servizi particolari approntati, l’integrazione dei ragazzi normodotati. L’Autrice non ci nasconde certo le grandi difficoltà ed anche qualche insuccesso: la scarsa disponibilità e a volte l’insensibilità di alcuni docenti, i rapporti con i compagni normodotati, le strutture edilizie, i trasporti, sono problemi grandi ma non irrisolvibili perché affrontati dagli insegnanti e dai ragazzi con serenità e volontà costruttiva.

Gli studenti di cui si parla hanno un’età che va dai 14 ai 18-20 anni: parecchi di loro infatti, dopo la 3 a media sono stati per anni abbandonati a loro stessi, senza la possibilità di studiare o di prepararsi al lavoro. Sono ragazzi quindi che portano con loro le tensioni, le aspirazioni e i problemi propri di questa età. Ma in particolare, sono adolescenti che hanno alle spalle anni di sofferenze e di speranze deluse, esperienze di interventi operatori complicati e di lunghi e inutili cicli di cure e, che proprio in questi anni, cominciano a guardare al loro futuro senza le illusioni che fino a quel momento li hanno sostenuti. Sono disposti ad accettare il loro stato con maggiore realismo e, a volte, con rassegnazione serena, purché non li si inganni più, non li si tratti con falso ed inutile pietismo, si dia loro quello cui hanno diritto: i mezzi per prepararsi ad un lavoro che li renda economicamente autonomi. Queste sono le ragioni più importanti per non lasciarli soli, per offrire loro, proprio in questi anni, quando tante altre porte si chiudono, nuove conoscenze e spunti di riflessione, obiettivi di preparazione, non illusori, modesti, ma utili e raggiungibili che concilino le loro possibilità reali con le loro aspirazioni.

La seconda parte del libro è dedicata a problematiche più generali che sono le stesse di tutti i ragazzi con handicap, in qualsiasi ambiente e situazione si trovino a vivere. Attraverso alcune frasi o il comportamento di un ragazzo in particolare, l’autrice ci racconta le speranze, le paure, la fede, la solitudine, il desiderio sessuale, la forza d’animo e la maturità dei suoi studenti con pagine che hanno la forza della verità e dell’amore.

Forse, ad una prima lettura, alcune espressioni possono sembrare eccessive, alcune frasi descrittive un po’ troppo realistiche ma, d’altra parte, il problema dell’handicap è anche quello dell’aspetto fisico, degli sguardi curiosi, delle parole sbagliate; è inutile tacere o mascherare questo aspetto della realtà. Quindi, come ci insegnano con il loro intelligente coraggio alcuni dei protagonisti di questo libro, affrontiamo al loro fianco la realtà come è, accettiamo anche il linguaggio degli altri, dei normodotati perché come dice Gianni, distrofico grave, «Dobbiamo capirli, gli altri, non sanno tante cose che noi sappiamo»…

Maria Teresa Mazzarotto, 1988

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.22, 1988

Sommario

Editoriale

Diritto alla festa di Mariangela Bertolini

Articoli

In cerchio di Nicole Schulthes
Fare teatro di Maria Teresa Mazzarotto
La danzaterapia di Maria Fux di Sergio Sciascia
Come fare una festa di Mario Collino
Un pomeriggio chiamato laboratorio di Francesca Polcaro
A scuola di ricamo per imparare divertendoci di Lia Antonioli

Rubriche

Dialogo Aperto n.22

Libri

Libri per lavoretti manuali
Libri per giocare
Madre e handicap di G. Ponzio
Non ha più sedici anni di N. Schulthes
Barriere di carta di M. T. Mazzarotto

Barriere di carta ultima modifica: 1988-04-28T11:18:17+00:00 da Maria Teresa Mazzarotto

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