In un messaggio giunto in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, sentii papa Francesco parlare della possibilità di affidare anche alle persone con disabilità dei ministeri, come quello di chierichetto o di catechista, per essere protagonisti attivi nella comunità cristiana.

Questa parola è rimasta custodita nel mio cuore. Io sono catechista alla Samz e seguo un gruppo di cresimandi. Da anni frequento anche la comunità di Gratosoglio di Fede e Luce: è qui e fin dai suoi inizi che ho potuto conoscere Nora e Paola durante gli incontri mensili.

Nora Buccheri è una donna con disabilità di 62 anni che vive sola nella periferia del quartiere Gratosoglio dopo la morte della madre. Ha lavorato per tanti anni ma ora è spesso in cassa integrazione, purtroppo. Paola Colombo è una donna con la sindrome di Down di 52 anni, lavora part time in una Esselunga di Milano e vive in un appartamento adiacente a quello della famiglia della sorella.

La spiritualità di Fede e Luce ci ha nutrito, ha nutrito la nostra crescita e nutrito la nostra fede, insieme al cammino che la parrocchia Maria Madre della Chiesa e San Barnaba offriva ai giovani e agli adulti. Paola e Nora sono divenute donne di fede: fedeli alla preghiera e alla lettura della Parola, per loro Gesù è un amico, vivo e vero, da seguire e amare.

Nel 2021 abbiamo realizzato un campo sperimentale a Massa Carrara con il Decanato dei Navigli di Milano, con un gruppo eccezionale composto da ragazzi di Fede e Luce e giovani, per lo più educatori del post-cresima. È stata un’esperienza intensa che ha fatto nascere belle amicizie. Nel percorso proposto sono emersi i carismi di Paola e Nora: la loro capacità di tenere il gruppo erano evidenti a tutti! L’esortazione di papa Francesco allora mi è tornata in mente e ho chiesto a Nora e a Paola se avevano voglia di essere catechiste. Le mie amiche hanno risposto con entusiasmo.

Ne ho parlato con il mio parroco, don Davide Milanesi, e con le catechiste: anche loro hanno accolto calorosamente la proposta. Poi, a settembre, in udienza da Francesco per i 50 anni di Fede e Luce, quando è stato il mio turno di parlare con il Papa, non mi sono fatta scappare l’occasione e gli ho detto che il giorno dopo Paola e Nora avrebbero ricevuto il mandato di catechiste a Milano. Lui è stato molto contento e mi ha ringraziato.

Per Nora e Paola la soddisfazione è grande. Dopo un anno di ministero, Nora ha sentito forte «la responsabilità nell’accettare questo incarico per insegnare ai bambini la Parola di Dio. Con Rita, la collega catechista, ci siamo immerse a spiegare la Bibbia ai bambini che a ottobre riceveranno la cresima. I bambini vengono divisi in gruppi perché si lavora meglio. Una volta ho tenuto da sola un gruppo di bambine poi di maschietti: abbiamo fatto vedere un video in cui bambini ucraini parlavano della guerra. Su un foglio ho fatto scrivere le loro sensazioni. Avevamo letto la parabola del Buon Samaritano: i bambini mi hanno sorpreso con quello che hanno scritto… L’impegno del catechismo mi fa ricordare il mio per la cresima e quanto sia importante per farti arrivare a Dio nel cammino della vita».

Paola ringrazia Gesù di averle dato la possibilità di essere catechista perché: «Il Signore mi dà tanta fede… I primi giorni non avevo capito come dovevo fare; poi ho fatto una domanda ai bambini, loro hanno fatto silenzio e mi sono stati ad ascoltare».

Anche io posso testimoniare che, quando parlano Nora e Paola, i bambini fanno silenzio e ascoltano. Senza spiegazioni particolari, i bambini sanno che Nora e Paola hanno le loro specialità, le apprezzano, e sanno che vale la pena ascoltarle.

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 158, 2021

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Specialità? «Catechista!» ultima modifica: 2022-08-09T09:25:15+00:00 da Liliana Ghiringhelli

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