Riccardo Sollini è figlio di una delle giovani famiglie che, alla fine degli anni Sessanta, si univano alla «visione di una società giusta, coerente… ugualitaria» ispirata da don Franco Monterubbianesi con la Comunità di Capodarco. E vi entrava «non perché bisognoso d’aiuto, ma semplicemente perché immerso in un mondo nel quale i concetti di famiglia, genitori e di rapporto con i pari erano di gran lunga messi in discussione, o forse, semplicemente, raggiungevano livelli “altri”». Nella restituzione che Sollini opera del suo e dei contributi di altri fratelli di vita, emergono le molte difficoltà inizialmente sottovalutate nella vita comunitaria, come il paradosso della solitudine o del peso della diversità. Oltre la critica o l’elogio, l’autore traccia un percorso di consapevolezza, riconoscendo comunque la comunità come «dolce, severa e comprensiva insegnante» capace di aver impresso un’«eredità inestimabile», fatta di gesti che si apprendono solo vivendoli.

Copertina del libro "Frammenti di solitudine" di Riccardo Sollini (Pendragon, 2020)

Frammenti di solitudine

Autore: Riccardo Sollini
Editore: Pendagron
Pubblicato: Pagine: 288
Prezzo: 12€
ISBN: 978-88-3364-220-8

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 155, 2021

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Frammenti di solitudine – Recensione ultima modifica: 2021-08-23T09:40:07+00:00 da Cristina Tersigni

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