Sei venuta da me con la tua mamma per domandare un contraccettivo. Ti osservo, vedo il tuo viso così giovane, così bello, aperto, sereno, pieno di tenerezza e di fiducia. Si, ho tutto ciò di cui c’è bisogno: pillole, iniezioni, spirali, posso anche sterilizzarti: è facile per me che sono medico.
Mi si stringe il cuore. Come spiegarti? Come trovare le parole adatte? Come spiegarti il bisogno di una donna, quel bisogno di tenerezza, di stabilità e di fedeltà? Come spiegarti il dolore della donna che si offre per poi venire abbandonata? Come dirti che, al di sopra di tutto, desideri essere amata, compresa e che questo non viene necessariamente attraverso la relazione sessuale?

Come aiutarti a gestire questo doppio messaggio: «Ti amo, ma non voglio bambini da te?» Come dirti che sono capace di rendere impossibile una gravidanza, ma non l’AIDS?

Ti guardo. Sei così bella. Ascolto il tuo grido: vuoi essere come le altre, vuoi trovare un significato per la tua vita, amare ed essere amata. Mi viene da piangere al pensiero che tu non abbia trovato un luogo dove i tuoi doni possano svilupparsi. Come dirti che porti un messaggio del tutto speciale, quello di essere testimone di amicizia e di fedeltà?
Osservo la tua mamma e il mio cuore si riempie di tenerezza e di compassione. Dico dentro di me: «Lei è felice con il tuo papà e vorrebbe la stessa cosa per te; ma con il tuo papà ha costruito qualcosa in due, hanno avuto una vita in comune e dei bambini».
Sento che le sono cadute le braccia davanti alla società e alle pressioni che vengono esercitate su di te e su di lei. E mi viene da piangere; piangere per il nostro mondo che ha deformato la parola amore. Piango per la nostra società che è diventata incapace di accoglierti come sei, con il tuo particolare messaggio. Sì, ho voglia di piangere perché ho a disposizione un arsenale di morte. Vorrei prendervi ambedue tra le braccia e proteggervi.
Ma, nello stesso tempo, sento che il mio compito è di tentare di darvi una prospettiva diversa e, se lo vorrete, vi sosterrò su quest’altra strada.

Mary Peeters (medico), 1995
O. et L. n. 107

Come dirti, come spiegarti? ultima modifica: 1995-03-16T19:07:20+00:00 da Redazione

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