Il collage di foto qui sotto mi è stato inviato dal campo di Fede e Luce a Tarquinia di questa estate. Il neonato in alto è mio figlio Alessandro, a cinque mesi, in braccio al nostro amico Carlo Rutigliano, eravamo a Lourdes per il pellegrinaggio trentennale del movimento nel 2001. Sotto, gli stessi protagonisti, ma vent’anni dopo. Alessandro, in un momento di stanchezza durante il campo, si è fatto coccolare dal suo vecchio amico Carlo… déjà-vu! Ho ricevuto le due foto composte e mi sono emozionata così tanto che mi è sembrato giusto condividere la commozione e la bellezza dello scambio di protezione reciproca, l’anima preziosa di un’amicizia così particolare e unica. Alessandro è senz’altro uno dei tanti figli di FL: non si è mai chiesto perché ci sta, ci si è trovato dalla nascita e si è ritrovato un po’ come in una famiglia allargata e molto speciale. Prima faceva i campi con noi genitori, e poi ha desiderato farli da solo con la responsabilità di un amico in affidamento. Una volta cresciuto, ha continuato a seguire in vacanza persone come Carlo che facevano parte della sua vita da sempre. Non posso dimenticare la prima volta che andò da solo… Era il 2015 in quello che fu l’ultimo campo di Stefano Spilungo, la persona che più di altri poteva insegnare il valore di un’amicizia come questa per la propria vita: i frutti non sono mancati e ne sono grata.

Collage di due foto con una persona sulla sedia a rotelle che tiene in braccio un neonato e un ragazzo

Alessandro e Carlo nella stessa posa a vent’anni di distanza

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n. 160, 2022

Copertina_OeL_160_2022

Dejà-vu, vent’anni dopo – Dialogo aperto n. 160 ultima modifica: 2023-02-18T06:45:58+00:00 da Alessandra Conicchioli

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