La rivista Ombres et Lumière ha dedicato il dossier dell’ultimo numero del 2019 a “Cinema e disabilità”. Dal 2017 esiste un blog collegato alla rivista (https://www.infilmables.fr/) che recensisce film, documentari e serie tv in tema usciti in Francia. Prendendo atto della crescita di film dedicati alla disabilità, la rivista ha chiesto ai suoi lettori di indicare le dieci migliori pellicole dell’ultimo decennio. Un primo elemento che colpisce è il numero di bei film francesi in tema, un numero lontano da quel che ha offerto la produzione italiana. Dei dieci film vincitori – uno solo dei quali non è francese – alcuni sono arrivati sui nostri schermi, altri sono reperibili come DVD; speriamo siano presto resi disponibili attraverso una delle piattaforme distributrici ormai diffuse, utili per la visione di film con scarse possibilità di mercato. Nel presentare il dossier, Cyril Douillet – direttore di Ombres et Lumière – mette in evidenza quanto il cinema, mezzo di intrattenimento e informazione, possa interpellare le coscienze, far riflettere e divenire importante mezzo per il superamento di pregiudizi e barriere culturali. Di quanto sia significativo che tante opere cinematografiche scelgano di rappresentare i legami tra chi ha una disabilità evidente e chi no, e di quanto possa nascere di positivo per entrambi. Se essere di fronte alla cinepresa è ancora poco frequente per attori con una disabilità (ma anche dietro alla cinepresa nei vari ruoli che la realizzazione di un film richiede), Douillet sottolinea che si cominci a farlo soprattutto grazie ai docufilm. In particolare, viene segnalato come molto interessante Hors Normes (2019), film tra il documentario e la finzione dei registi di Quasi amici, Eric Toledano e Olivier Nakache. Proiettato come Ultimo Spettacolo al Festival di Cannes, ha registrato grande apprezzamento; insieme ad attori esperti come Vincent Cassel e Reda Kateb sono stati ingaggiati attori con autismo per raccontare la vera storia dei fondatori (uno ebreo e l’altro musulmano) di due associazioni che si occupano di giovani autistici “ipercomplessi” nelle difficili periferie parigine.

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La rivista Ombres et Lumière ha dedicato il dossier dell’ultimo numero del 2019 a “Cinema e disabilità”. Dal 2017 esiste un blog collegato alla rivista (https://www.infilmables.fr/) che recensisce film, documentari e serie tv in tema usciti in Francia. Prendendo atto della crescita di film dedicati alla disabilità, la rivista ha chiesto ai suoi lettori di indicare le dieci migliori pellicole dell’ultimo decennio. Un primo elemento che colpisce è il numero di bei film francesi in tema, un numero lontano da quel che ha offerto la produzione italiana. Dei dieci film vincitori – uno solo dei quali non è francese – alcuni sono arrivati sui nostri schermi, altri sono reperibili come DVD; speriamo siano presto resi disponibili attraverso una delle piattaforme distributrici ormai diffuse, utili per la visione di film con scarse possibilità di mercato. Nel presentare il dossier, Cyril Douillet – direttore di Ombres et Lumière – mette in evidenza quanto il cinema, mezzo di intrattenimento e informazione, possa interpellare le coscienze, far riflettere e divenire importante mezzo per il superamento di pregiudizi e barriere culturali. Di quanto sia significativo che tante opere cinematografiche scelgano di rappresentare i legami tra chi ha una disabilità evidente e chi no, e di quanto possa nascere di positivo per entrambi. Se essere di fronte alla cinepresa è ancora poco frequente per attori con una disabilità (ma anche dietro alla cinepresa nei vari ruoli che la realizzazione di un film richiede), Douillet sottolinea che si cominci a farlo soprattutto grazie ai docufilm. In particolare, viene segnalato come molto interessante Hors Normes (2019), film tra il documentario e la finzione dei registi di Quasi amici, Eric Toledano e Olivier Nakache. Proiettato come Ultimo Spettacolo al Festival di Cannes, ha registrato grande apprezzamento; insieme ad attori esperti come Vincent Cassel e Reda Kateb sono stati ingaggiati attori con autismo per raccontare la vera storia dei fondatori (uno ebreo e l’altro musulmano) di due associazioni che si occupano di giovani autistici “ipercomplessi” nelle difficili periferie parigine.

Ecco la classifica:

10 | Un sapore di ruggine e ossa

 

(2012, Francia, Belgio) Visto sugli schermi italiani, racconta il ritorno alla vita di Stephanie, addestratrice di orche che perde le gambe sul lavoro, nell’incontro con Alì. Nelle reciproche forze, paure e fragilità, una bella storia d’amore. Ne ha parlato per noi Boris Sollazzo.

9 | Patiens

 

(2017, Francia) Il giovane Ben, 20 anni, si ritrova paraplegico in seguito a un incidente. Tante le cose che non può più fare: nell’anno di riabilitazione in una clinica specializzata, raccontato dal film, imparerà a scoprire tutte le altre che può fare, insieme ad altri giovani nelle sue condizioni. Ispirato anche questo a una storia vera.

8 | Marie Heurtin. Dal buio alla luce

 

(2014, Francia) Bellissimo film arrivato anche sugli schermi italiani. Il fiorire di un’anima imprigionata, la fede di una giovane suora, le tante domande sulla presenza di Dio in esistenze considerate minori… La storia vera di una ragazza sorda, cieca e muta a cavallo tra Ottocento e Novecento: affidata dai genitori non più in grado di educarla ad un istituto di suore, Marie è presa in carico da suor Marguerite, già malata di tubercolosi. Che con energia e fede porta la ragazza a una nuova nascita, nella consapevolezza di ciò che la circonda.

7 | De toutes nos forces

 

(2013, Francia) Un padre vive con difficoltà la condizione del figlio paraplegico e sfoga il suo disagio nella corsa. Il ragazzo gli propone una gara di triathlon da affrontare finalmente insieme. Ispirato alla reale vicenda di un padre e figlio statunitensi che hanno corso insieme molte gare di questo genere (ne abbiamo parlato qualche tempo fa)

6 | La famiglia Belier

 

(2014, Francia) Anche questo passato sui nostri schermi, racconta le vicende di una ragazza udente, figlia e sorella di persone sorde dalla nascita. Una commedia di fantasia capace di raccontare la normalità di una famiglia e non la sua straordinarietà.

5 | Il discorso del Re

 

(2010, Regno Unito) Unico film a produzione non francese finito in classifica. Ne ha parlato per noi Enrica Riera.

4 | Jean Vanier. Le sacrament de la tendresse

 

(2018, Francia) Del film che racconta la vita del fondatore dell’Arca e di Fede e Luce abbiamo già parlato qui.

3 | Et les Mistrals Gagnants

 

(2016, Francia; il titolo fa riferimento a una canzone del 1985 del cantautore Renaud). Un documentario che racconta con verità e delicatezza la difficile vita quotidiana di cinque bambini con gravi malattie disabilitanti, a volte dolorose e potenzialmente mortali. Se la premessa è decisamente dura, il risultato è invece un film solare e capace di celebrare la vita. La regista Anne-Dauphine Julllian – autrice nel 2011 di Due piccoli passi sulla sabbia bagnata, in cui racconta la malattia di sua figlia – ha chiesto ai bambini ripresi, tutti sotto i 10 anni e consapevoli della loro malattia, di non dimenticare mai che c’era una telecamera a seguirli.

2 | Lourdes

 

(2018, Francia) In Italia dal prossimo febbraio, è un documentario sulla terza meta di pellegrinaggi al mondo, per incontrare, oltre la fede, l’umanità. Ne racconteremo meglio prossimamente.

1 | Quasi amici

 

(2011, Francia). Campione di incassi in giro per il mondo, questa commedia, ispirata ad una storia vera, ha saputo raccontare un’amicizia tanto normalmente improbabile quanto inaspettatamente feconda. È uno dei migliori film sulla disabilità anche secondo Giorgia Sdei e Emilio Ranzato

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Un altro sguardo ultima modifica: 2020-02-06T23:18:48+00:00 da Cristina Tersigni

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