Con uno stile semplice ma preciso e efficace, Fabien Toulmé si affaccia al mondo del fumetto per la prima volta con una storia intima e personale, raccontando l’arrivo della figlia Julia nella sua vita, una bambina con sindrome di Down.
Per una serie di motivi, papà e mamma non vengono a conoscenza della condizione di Julia se non dopo diversi giorni dalla nascita, quando i medici chiariscono i dubbi di Fabien al riguardo, che si era reso conto della particolare fisionomia della figlia. In questo scenario, quindi, entrambi i genitori elaborano la notizia dell’handicap con una difficoltà ancora maggiore rispetto al normale, visto che fino a quel momento, esami alla mano, ogni possibilità che Julia nascesse con la sindrome di Down era stata esclusa.
Tuttavia, il bello del breve racconto di Fabien è proprio l’analisi umana che fa di sé stesso, in cui affermazioni dure e sincere vengono espresse senza ipocrisie, facendo breccia nel cuore del lettore, anche violentemente, per rivelare la fragilità di un genitore. Un argomento insolito per la nona arte e una riuscita testimonianza di un papà.
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Ecco dove puoi trovarlo:
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.141, 2018
Sommario
Editoriale
Quanti conosci per nome? di Cristina Tersigni
Dossier: Impara a chiamarmi per nome
Come dirlo di Rita Massi
Il progetto Girotondo di Patrizia Ciccani
Da fratello e da prete di don Stefano Buttinoni
Cervelli ribelli a cura di Cristina Tersigni
Il calcio sociale come palestra di vita di Marta Tersigni
Perché tutti comprendano di Silvia Guidi
Il nostro incontro con Liliana Segre di Giulia Galeotti
Tracciare il sentiero in Albania di Daniela Guglietta
Rubriche
Dialogo Aperto n. 141
Dalle province n. 141
Viola e mimosa n. 141
Recensioni
Non è te che aspettavo di Fabien Toulmé
Come se io fossi te di Andrea Caschetto
Da piccola ero Down di Isabella Piersanti
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