La madre, attraverso questa ingegnosa idea, sperimenta un vero metodo educativo alternativo, che tiene conto degli aspetti emotivi, affettivi, relazionali e pedagogici; accetta e riconosce la patologia della figlia, ma è soprattutto consapevole di avere davanti a sé una figlia adolescente alla ricerca di una sua identità, impegnata nel cercare di risolvere piccoli e grandi problemi della crescita e della sua quotidianità come la cura della persona, la propria affettività nonché la gestione delle proprie patologie.
Come tutti gli adolescenti, per Benedetta è più facile accettare consigli e rassicurazioni dall’amico Harry piuttosto che dalla mamma, la quale riesce così a farle affrontare prove, a rassicurarla nei suoi timori, ad ampliare i suoi interessi e a darle maggiore fiducia in se stessa.
Il libro è molto interessante e vale veramente la pena leggerlo non solo per gli utili ed interessanti suggerimenti pedagogici, ma anche per cercare di dare risposta a qualche inevitabile domanda circa una relazione educativa comunque basata su un piccolo raggiro e inoltre: come e fino a quando andare avanti?
Elisabetta Aglianò, 2017
Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.139