L’incontro di Papa Francesco, durante il Giubileo degli ammalati e delle persone disabili, è stato un momento di particolare grazia.
Un incontro che rappresenta una conferma del cammino iniziato tanti anni fa e che ha dato una svolta alla mia vita.

Un cammino che nel tempo mi ha provocato tanti cambiamenti, facendo maturare il concetto di non fermarsi all’apparenza ma alla bellezza della relazione con i più deboli. In questi 20 anni ci sono stati anche dei momenti di crisi che guarda caso mi hanno portato a conoscere Fede e Luce.

Il cammino in un movimento come Fede e Luce mi fa conoscere e toccare la sofferenza, mi mette in relazione con gli ultimi, con coloro che oggi la società vuole scartare o chiudere in un recinto del pietismo o di assistenzialismo, come dice Papa Francesco, perché rappresentano un peso o un ostacolo verso la ricerca della falsa felicità o del benessere a tutti i costi.

Nell’incontro con la relazione con i più deboli scopro il valore della fragilità, della compassione.

In questo incontro con Papa Fran-cesco mi colpiscono la sua gioia e la sua determinazione; le parole dette durante l’omelia e nei giorni del Giubileo rappresentano dei punti fissi su cui orientare i nostri passi.

In un cammino pieno di sfide, di fatiche il Grazie di Papa Francesco e il suo incoraggiamento ad Andare avanti rende di colpo tutto più leggero e allo stesso tempo sento una grande spinta ad andare oltre il limite nella convinzione che la forza dell’amore è più forte di qualsiasi barriera o limite che sia.

La gioia ha superato la sofferenza.

Paolo Tantaro, Presidente Nazionale Associazione Fede e Luce, 2016

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.134

Tutti a bordo! ultima modifica: 2016-06-16T12:00:14+00:00 da Paolo Tantaro

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