Dalla mia famiglia non sono mai stata messa di fronte all’handicap. Mi ricordo solo che i miei genitori non avevano paura dell’handicap e non erano di quelli che girano la testa dall’altra parte. Mentre ancora studiavo, un sacerdote mi ha suggerito di entrare a far parte di una comunità di Fede e Luce. Ci sono entrata con un’amica e ci sono rimasta per molti anni.

La leggera ansia dell’inizio ha ben presto lasciato il posto alla gioia degli incontri mensili. Tutto è avvenuto naturalmente. In seguito ho cambiato casa, ho lasciato al comunità, ho iniziato a lavorare e mi sono sposata. Quando ho proposto a Xavier di unirci ad una comunità, non si sentiva ancora pronto ed io non volevo prendere questo impegno da sola. Qualche anno più tardi, dopo molti cambi di casa, ci siamo trovati in una parrocchia dove molte famiglie avevano figli portatori di handicap. Parlandone tra di noi, è nata l’idea di creare una comunità legata alla parrocchia. Xavier si è subito coinvolto e così ci siamo lanciati con le nostre quattro figlie che avevano tra i 10 ed i 4 anni. Dopo un anno di incontri informali, è nata la comunità “ Cammino di Luce” .

Le nostre figlie facevano naturalmente parte di questa avventura; a loro piaceva molto occuparsi dei bambini più piccoli. Sono partite, con noi per un pellegrinaggio a Lourdes ed hanno avuto la gioia di incontrare Jean Vanier. Sono stati dei bei momenti che a loro sono piaciuti molto. In seguito durante l’adolescenza le due figlie maggiori hanno deciso che ne avevano abbastanza e non volevano più partecipare. A quel punto ci siamo detti con Xavier che avevamo perso qualcosa…

Pensavamo che questa esperienza le avrebbe sensibilizzate verso le persone più fragili ed invece avevamo davanti agli occhi il risultato opposto a quello previsto. Ma non le abbiamo mai colpevolizzate. Aderire ad una comunità era stata una nostra scelta, non la loro. Penso che sia stato un bene per loro sentirsi libere. E infatti puntualmente, senza sapere perché, certe domeniche ritornavano. Poi Maylis, la maggiore, dopo la maturità, è partita per Pondichéry presso le Piccole suore della carità per occuparsi in un orfanatrofio di bambini handicappati.

Ed ora, prima di terminare il suo Master nel ramo commerciale, sta per partire per il Congo dove, per sei mesi si occuperà di bambini autistici in un dispensario… Con Xavier siamo molto felici delle scelte che nostra figlia ha fatto.

Gaelle, da O&L N° 213

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.136

Fede e Luce, una scuola di altruismo ultima modifica: 2016-12-16T10:10:14+00:00 da Redazione

Ogni mese inviamo una newsletter

Ci trovi storie, spunti e riflessioni per provare a cambiare il modo di vedere e vivere la disabilità.

Se prima vuoi farti un'idea qui trovi l'archivio di quelle passate.

Ti sei iscritto. Grazie e a presto... anzi alla prossima newsletter ;) Se ti va, quando la ricevi, facci sapere che ne pensi. Ci farebbe molto piacere.