Siamo Carla e Sante genitori di 4 figli dei quali Benedetta, disabile, è la terzogenita.
Benedetta è nata nel 1981 ed è affetta da una sindrome rara che le comporta un ritardo sia a livello cognitivo che organico, frequenta un Centro diurno per disabili e fa, ciclicamente, trattamenti riabilitativi. Al momento non ci sono terapie farmacologiche per la sua patologia.

Noi genitori abbiamo accettato da subito il disegno di Dio sulla nostra famiglia e l’abbiamo accolto anche se con la fatica che si può immaginare. Quando è nata Benedetta noi avevano due figli maschi e dopo di lei, esattamente a distanza di un anno, è nata Veronica.

Siamo venuti in contatto con Fede e Luce in maniera casuale o meglio provvidenziale, attraverso il nostro parroco che ha condiviso con noi l’esperienza vissuta nella precedente parrocchia. Abbiamo subito intuito che poteva essere un’opportunità che ci avrebbe permesso di aprirci ad altre famiglie e ci siamo mossi immediatamente per conoscere questa realtà.

A Pantigliate, nostro comune di residenza, la comunità “Maria Immacolata” è nata nel 2007, l’8 dicembre e a distanza di quasi 8 anni possiamo dire che Fede e Luce è stata ed è una grazia per noi ma anche per tanti che adesso frequentano regolarmente gli incontri.

I doni di Fede e Luce sono tanti sia per la nostra famiglia che per la comunità.

Per prima cosa possiamo dire di aver cambiato lo sguardo e il cuore nel guardare i soggetti fragili nel senso che prima di vivere la comunità vedevamo solo Benedetta mentre poi, pian piano, abbiamo cominciato a guardare con occhi di stupore tutti coloro che, essendo portatori di disabilità, si avvicinavano a noi. Adesso abbiamo una consapevolezza: tutti siamo unici e irripetibili e voluti dal Padre che ha pensato a ciascuno di noi con un progetto d’amore del tutto personale.

Abbiamo imparato a ringraziare il Signore per averci affidato Benedetta e perchè continua a fidarsi di noi che la stiamo custodendo. Lei è stata l’occasione per tanti “incontri” della nostra vita, per iniziare un cammino di fede più impegnato attraverso pellegrinaggi, nei quali chiedevamo la sua guarigione ma che invece hanno cambiato noi, attraverso gruppi di preghiera, per aver iniziato il cammino di Fede e Luce e per aver affinato la nostra sensibilità e la nostra attenzione verso gli altri. Attraverso Benedetta abbiamo potuto intessere relazioni di amicizia anche coi nostri vicini di casa e con loro vivere momenti di festa.

Adesso sappiamo che avere a che fare con un disabile non è essere “sfortunati” ma piuttosto essere privilegiati perchè laddove c’è la fragilità là si rende più operante la presenza di Dio. Il Signore infatti ci dice che quando siamo deboli è allora che siamo forti, forti con Lui che ci sostiene e ci prende per mano.

Mentre prima di conoscere Fede e Luce eravamo un po’ isolati, adesso ci siamo aperti e riusciamo anche, in qualche occasione, a chiedere aiuto agli amici per gestire Benedetta. Chiedere aiuto è un gesto di umiltà che fa toccare con mano i propri bisogni, i propri limiti e questo per noi è sicuramente un frutto del cammino che stiamo facendo.

Nella nostra comunità ad ogni incontro, dopo aver riflettuto sul tema della serata anche in maniera vivace e partecipata, lasciamo uno spazio alla condivisione.

È questo il momento forte nel quale ciascuno apre il cuore con sincerità e libertà per dire quello che sta vivendo e come la parola commentata quella sera ha raggiunto il suo cuore.

Emergono esperienze davvero belle e toccanti. Si respira una fratellanza che permette ai partecipanti di raccontarsi senza la paura di essere giudicati ma con la certezza che i fratelli accolgono il “dono” che viene fatto loro e lo apprezzano. Così sentiamo di crescere insieme nell’amicizia, nella fede, nella solidarietà.

Un altro frutto che sta pian piano maturando è il quarto momento (vedi p. 32). Lo viviamo in particolare con una sorellina affetta da una grave patologia invalidante e facciamo tutto il possibile per offrire “vicinanza” a lei e alla mamma. Questo aspetto però ha bisogno di crescere e nella nostra équipe ci interroghiamo spesso sulle possibili modalità per viverlo meglio.

Come comunità ci siamo sempre affidati a Maria e continuiamo a metterci sotto il suo manto per essere accompagnati e benedetti e perchè sia Lei ad indicarci qual è la volontà di Dio su di noi. Con questa “protezione” andiamo avanti…

Grazie a Dio per aver inventato Fede e Luce!

Carla e Sante Campion Pantigliate – Un Fiume di Pace

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.129

Aprirsi ad altre famiglie ultima modifica: 2015-03-19T10:45:08+00:00 da Redazione

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