La giornalista Mariapia Bonanate ci regala un’intensa testimonianza sulla sua convivenza col marito affetto da sindrome di Locked-in, una patologia che rende completamente paralizzati ma coscienti del mondo circostante. Il marito sa di averla accanto al suo letto, in quella stanza, e lei ci racconta tutto di loro, dei loro nuovi sguardi, della loro nuova vita quotidiana, della loro nuova realtà accanto a quella finestra sulla piazza, così diversa da prima.

Attraverso degli intelligenti spunti dal Diario di Etty Hillesum, fedele compagna spirituale dell’autrice, Mariapia si interroga sul senso della fede e sulla crudeltà della prigione dove vive il marito. Così come Etty ha compreso il perché della sua sfortunata esistenza, anche la Bonanate comprende per quale motivo, dopo l’incidente del marito, si è sentita così sola e abbandonata da Dio. Un racconto personalissimo, difficile da raccontare in poche righe, che non tarderà a farci riflettere profondamente sul valore della sofferenza e sul coraggio di continuare a vivere.

Matteo Cinti, 2012

Questo articolo è tratto da
Ombre e Luci n.120

Io sono qui – Recensione ultima modifica: 2012-12-10T15:00:04+00:00 da Matteo Cinti

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