“Mamma ! finalmente oggi è Venerdì! Dobbiamo andare S.Gioacchino, chi ci trovo? Cosa mi fanno fare?
Questo è ciò che mi dice Carla.

L’abbiamo chiamato il giorno dell’accoglienza e non si poteva dare definizione migliore.

Questi incontri settimanali hanno avuto inizio da un desiderio reciproco di stare più insieme fra amici di Fede e Luce. Non siamo molti, come negli incontri mensili, ma proprio per questo, abbiamo la possibilità di conoscerci meglio e diventare sempre più amici.

Arriviamo alle 17:30 e troviamo Sandra e Francesca che già hanno pulito per benino i locali affinchè siano accoglienti; poi arriva, un po’ affannata, Maria Grazia che ha lasciato da poco l’ufficio e che porta pacchi, pacchetti e bottiglie che servono per la merenda.

Poi un’esclamazione!… ecco Roberto…, ecco Mirella…, poi Daniela, poi Luciana, Elisabetta e gli amici che oni venerdì riescono ad essere liberi dai loro impegni per stare insieme a noi.

I tavoli sono pieni di scatole, scatoloni di tutti colori, contenenti giochi adatti ai nostri ragazzi, poi fogli, quaderni e tanti pennarelli.

Carla che è cicciona, salta molto a corda, mentre Carlo o Angelo contano quanti salti ha fatto, e più ne fa più è felice!

Venerdì 6 febbraio, è stato un pomeriggio particolare perché era la festa di Padre Gilberto. Come al solito arrivata Guendalina con la sua inseparabile chitarra, e cantando tutti insieme (tanti auguri a te!) gli abbiamo donato dei regalini. Nello stesso pomeriggio è venuto anche un amico di Roberto, un ragazzone alto e robusto che sollevava da terra una volta Roberto e una volta Elisabetta facendoli girare con molta gioia da parte loro.

Quasi ogni venerdì viene un nuovo amico e questo ci fa molto piacere perché ciò vuol dire che il gregge man mano aumenta e non ci saranno più pecorelle smarrite; del resto come potrebbe essere altrimenti? Cola grazia di Valeria, la serietà di Marina, la vivacità di Guenda, le premure di Maria Grazia, la voce canterina di Maria Laura, la
protezione di Sandra e Francesca che sono le anziane del gruppo, e la spontaneità e l’amicizia di tutti gli altri.

Sono le 19 circa, e Sandra si scusa: deve andare perché ha da fare qualche cosa per il suo nipotino che (dice lei) è il più bello del mondo… Bum!!! diciamo noi. Guendalina deve andare per preparre la cena ai suoi fratelli a base di uova perché non sa fare altro (confessa lei), allora io e il padre di Roberto, che è un valente cuoco, le suggeriamo vari modi per cucinare meglio le uova (speriamo bene!!!). Un venerdì è andata via prima Francesca per andare dal dentista (poveraccia lei!!!)

È in questa piacevole atmosfera che volano queste due ore, che danno a me e agli altri la possibilità di distendersi e sapere che finalmente non siamo più soli e di questo rendiamo grazie a Dio.

Fausta Guglielmi, 1976


Insieme

Un fiore anche da solo è sempre una cosa meravigliosa
ma un mazzo di fiori è sempre più bello e gradito,
Una mano che si tende può essere la salvezza
tante mani che si stringono sono segno di fraternità e di gioia.

Una parola può essere determinante in un momento di sconforto,
ma l’essere disponibili all’ascolto di chi vul
dirti che è solo con la propria pena ed ha bisogno di parlare… parlare… parlare…
e tu non hai quasi il tempo neppure di rispondere.

E quando questo accade per telefono… alla fine le cornetta ti si è quasi appiccicata all’orecchio.

Allora viene di pensare a quella parola
“Insieme”
che trovo tanto appropriata come titolo del nostro giornalino.

Insieme è proprio non essere soli nella gioia e nella pena, e
Insieme all’aiuto di Dio, e con un po’ di buona volontà,
meglio di disponibilità, si può fare poco e tanto,
l’importante è fare.

Mariolina Parisi, 1976

Questo articolo è tratto da:
Insieme n.8, 1976

Incontrarsi il Venerdì ultima modifica: 1976-02-20T09:20:34+00:00 da Redazione

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