Il dono dell’amicizia

Quattro anni fa sono entrata insieme a mio figlio (minorato fisico mentale) a far parte della grande famiglia di Fede e Luce.
A me ha fatto bene inserirmi in questa catena simile a una corona di una grande Rosario.

Tanti ragazzi “diversi” con tanti amici che li tengono per mano con amore, entusiasti di aiutare i fratelli infermi. Nei loro volti sereni, sorridenti fraterni io incontro Dio.

Ogni giorno, più o meno faticoso della mia vita, conosco sempre di più queste persone, ma mai avevo scoperto tanta amicizia come durante il periodo dell’operazione di mio figlio. Momenti difficili, e proprio allora li ho sentiti fratelli e ho voluto un gran bene. Tutti meravigliosi, sempre vicini a tendermi la mano, a prestarmi il loro aiuto, anche con una parola di incoraggiamento, quelli che non potevano venire.

È stata una prova di vera amicizia che da anni cercavo dentro questa città caotica che è Roma, fra tanta gente piena di problemi mai risolti Sento che queste persone stanno costruendo un mondo come Cristo lo vuole. Sono fatti indimenticabili che passano dagli occhi direttamente al cuore.

Così semplicemente con tanta gratitudine voglio ringraziarli tutti, anche quelle persone che pur non conoscendoci personalmente hanno inviato un’offerta in dono a mio figlio; anche a quelle che ci sono state vicino con il pensiero.

Una mamma


Cara Nicole,

Innanzitutto un gran buongiorno a tutta la tua famiglia. Spero siate tutti in buona salute e che i ragazzi siano sempre così dinamici…

Ho ricevuto l’ultimo numero di Insieme e mi ha ricordato che potevo forse darvi qualche notizia. Ne farai l’uso che vuoi, discretamente per non ingombrare il giornale con quello che fa parte de passato.

Eccomi dunque in una parrocchia del sud della Francia. Una grossa parrocchia di periferia: 15.000 persone che vivono in HLM (case popolari) o in residenze di 14 piani. Siamo in tre preti per assicurare il lavoro pastorale. Inutile dire che l’ambiente è molto diverso da quello delle parrocchie di Roma. Per esempio:

  • la pratica media è di circa il 5% (700 persone per domenica).
  • la “religiosità” è molto meno sentita…
  • le opere parrocchiali sono inesistenti e non desiderate per evitare concorrenze con tutto ciò che già umanamente si fa nel quartiere.

Il mio tempo è preso dal culto (messa, matrimoni, funerali…), dalla catechesi (ho preso due gruppi di perfezionamento) e dalle riunioni di differenti gruppi di cristiani. Tutto questo richiede sempre una preparazione a volte molto lunga.

Fin dal mio arrivo in parrocchia ho chiesto se esisteva qualche famiglia simile a quelle conosciute a Fede e Luce. Avuti due indirizzi ho cominciato a fare qualche visita (5 per ora). Ne nascerà qualcosa? Chi lo sa! Régine (27 anni) che aveva già seguito il catechismo ma non aveva avuto occasione di comunicarsi farà la sua prima comunione durante una messa parrocchiale.

E dopo? Chi lo sa?
Quando sarò più al corrente delle realizzazioni concrete che esistono nella regione, cercherò di farvele sapere, se questo può interessarvi. Non penso venire in Italia quest’anno, ma vi assicuro che auguro a tutti e con tutto il cuore la riuscita delle vostre varie realizzazioni.

Uniti nel stesso servizio delle stesse persone.

Michel Charpantier, 1977


Amore

Che cos’è questo amore?
È il più bel sentimento
che nasce dal profondo di ogni cuore.

Chi bisogna amare ?
Ma è semplice: tutti!
Gesù non ha forse amato
belli e brutti?

Nel mio cuore c’è amore
per ognuno che mi sta vicino
e mi dà buoni consigli
per proseguire il mio cammino.

Io nutro amore per i genitori,
per le mie compagne di scuola,
per i professori.

Lo provo anche per i miei parenti,
per i miei buoni amici, per i conoscenti.

Bisogna amare tutti,
anche quelli
che con noi sono asciutti.

Maria Rosa Sonzini – Milano


Se noi riusciamo

Se noi riusciamo a scoprire la vera amicizia è come se trovassimo un piccolo sentiero che ci dà la vera Luce!

…non importa sapere di che certo tu sia… l’importante è che tu accolga un tuo fratello. Che te ne importa se colui che conosci è zoppo, storpio o cieco. Importa amare. È la cosa più importante.

Certe volte nelle persone ci sono dei momenti chiusi, ma non preoccuparti perché se in quel momento c’è un momento di pausa, è Dio che pensa a te e ti aiuta. Perché non siamo mai soli. C’è sempre qualcuno che ci aiuta e questo qualcuno è Dio.

Chi trova la strada di Dio è come se avesse trovato l’ora in cui vede l’arcobaleno.

Luigi Raffaghello


Felici d’aver passato un momento con voi. Restiamo uniti nella preghiera. Auguriamo ad ogni gruppo di crescere verso la Comunità.

Alleluia.

Il Gruppo di “la Merci”: Jaques, Chantal, Sylvain Ségolaine, Anne-Marie, Guy, Serge, Carmen, Maryvonne…

Questo articolo è tratto da:
Insieme n.14, 1977

Ci hanno scritto n.14 ultima modifica: 1977-09-20T11:00:34+00:00 da Redazione

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